Assassin's Creed Wiki

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"Una piccola puntura, e i nemici cadranno."
―Ezio, dopo aver ottenuto i dardi avvelenati da Leonardo[src]
Dardi avvelenati

Ezio utilizza i dardi avvelenati.

I dardi avvelenati sono un'arma utilizzata da Ezio Auditore da Firenze, come espansione della lama celata e da Ratonhnhaké:ton come arma singola. L'arma di Ezio è stata inventata da Leonardo da Vinci. Il meccanismo è simile a quello della pistola celata, mentre le funzioni sono quelle della lama avvelenata.

Rinascimento[]

Meccanismo[]

Il meccanismo dell'arma è molto simile a quello della Pistola Celata. Consiste infatti in un congegno posto nel bracciale della lama celata, grazie al quale è possibile sparare i dardi tramite un grilletto, azionabile tirandolo verso l'esterno, facendo partire un meccanismo tramite il quale il dardo, spinto da una molla a riflessione inversa, esce senza provocare alcun rumore. La distanza che il dardo può percorrere è abbastanza esigua, quindi è possibile utilizzarla solo a breve distanza dal bersaglio.

Effetti[]

L'icona dei dardi avvelenati.
L'icona dei dardi avvelenati.

Il veleno utilizzato per cospargere i dardi è acido cianidrico, che, circolando nel sangue, blocca immediatamente la respirazione provocando la morte per soffocamento. Infatti, si nota che la vittima, prima di morire, spasima dopo un'improvvisa fase di pazzia dovuta alla lega di idrogeno e carbonio, che impedisce all'ossigeno di salire al cervello.

Rivoluzione Americana[]

Durante la Rivoluzione Americana, l'arsenale di Ratonhnhaké:ton comprendeva dei pugnali avvelenati. Tuttavia il veleno utilizzato da Ratonhnhaké:ton differiva molto dall'acido cianidrico utilizzato da Ezio. Infatti il veleno utilizzato da Ratonhnhaké:ton era la cicuta acquatica, un potente veleno estratto da un pianta orientale nota come cicuta verosa. Ratonhnaké:ton otteneva il veleno estraendo il succo della pianta e mescolandolo all'acqua.

Dopo il veleno doveva stare in un luogo caldo per circa 20 minuti, così da ottenere l'effetto vero e proprio. Una volta completato, il pugnale poteva essere intinto nel veleno. L'effetto ottenuto dall'impiego dell'arma era la morte per soffocamento e la distruzione delle cellule celebrali, oltre alla ferita inferta dal lancio del pugnale.

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