- "Ho formato la mia Confraternita, liberando schiavi dalle piantagioni. I miei fedeli seguaci sono tutto ciò di cui ho bisogno. Sono pronti a morire per la nostra causa."
- ―François Mackandal parla della Confraternita haitiana[src]
La Confraternita haitiana degli Assassini era il ramo dell'Ordine degli Assassini operanti nella colonia francese di Saint-Domingue tra il XVIII e il XX secolo. Ebbero un ruolo fondamentale nel corso della rivoluzione haitiana. Furono anche responsabili della morte di François Duvalier nel 1971.
Storia[]
Fondazione[]
L'origine di questo ramo della Confraternita risale al 1735, quando l'Assassino caraibico Adéwalé naufragò sull'isola nel corso di una missione. Durante la sua permanenza si avvicinò alla causa dei maroon locali, molto legata al suo passato da schiavo. Collaborando con il loro capo, Augustin Dieufort, Adéwalé liberò molti schiavi che i soldati dell'Armée française sfruttavano per far fiorire l'economia della loro monarchia. L'Assassino maroon fu inoltre il carnefice del governatore e marchese Pierre de Fayet.
Ma il vero e proprio fondatore di questo ramo, fu il liberatore François Mackandal, che ne divenne il primo Mentore. Mackandal costruì la Confraternita haitiana reclutando le centinaia di schiavi presenti nelle piantagioni. Tra questi spiccava il giovane Agaté, che in futuro avrebbe comandato il ramo della Confraternita operante in Louisiana.
Guerra dei sette anni[]
Nel 1738 Mackandal ricevette una lettera da Antó, il capo della gilda di Kingston degli Assassini caraibici. Il Maestro Assassino desiderava stipulare un'alleanza tra i maroon della Giamaica e quelli di Saint-Domingue, offerta che Mackandal rifiutò in quanto sostenitore della diffidenza che tutti i discepoli di Ah Tabai mostravano verso il reale significato del Credo. In circostante misteriose la Confraternita haitiana ottenne il manoscritto Voynich e un Frutto dell'Eden noto come Scatola dei Precursori.
Nel 1751 Mackandal riuscì inspiegabilmente ad attivare la scatola, scoprendo un tempio della Prima Civilizzazione al di sotto di Port-au-Prince. Convinto che al suo interno fosse custodito un potente manufatto, inviò il suo allievo migliore, Vendredi, ad ispezionare le rovine ed a recuperare l'eventuale Frutto dell'Eden. Tuttavia la missione si rivelò un disastro, in quanto la manomissione dei sistemi del tempio intaccava il legame che teneva unite le terre emerse, con conseguenza un devastante terremoto. L'intera isola tremò per diverse ore, distruggendo le città e facendo molte vittime.
A peggiorare la situazione, i soldati del Templare Lawrence Washington erano penetrati in città e sfruttando il caos circostante rubarono la scatola e il manoscritto della Prima Civilizzazione. Fortunatamente, Babatunde Josèphe, figlio di Adéwalé, aveva avvertito suo padre dell'accaduto, e pertanto seguì Washington fino alle colonie britanniche, dove chiese aiuto agli Assassini coloniali di Achille Davenport. In seguito il ramo haitiano venne ricostruito e Mackandal cercò di fare di tutto pur di cacciare i francesi dell'isola. Tuttavia venne catturato e giustiziato mentre cercava di far scoppiare una rivolta.
Rivoluzione haitiana[]
- "Nel nome di mio padre Yoruba, di mia madre Edo, la mia cara defunta Grann, e te, mio Gran pè assassinato, creerò una nuova Confraternita a Saint-Domingue. La renderò mille volte migliore di quella creata dal disgraziato Mackandal."
- ―La promessa di Eseosa[src]
Con la morte di Mackandal, gli Assassini haitiani vennero distrutti dalle autorità francesi e per molto tempo, Haiti rimase sprovvista dell'operato del loro operato. Solo nel 1776, l'ambizioso nipote di Adéwalé, Eseosa, tornò sull'isola con la missione di ricostruire quella che un tempo era un potente Confraternita. Per iniziare reclutò il comandante maroon Toussaint Bréda, aiutandolo ad ottenere terre e proprietà dagli schiavisti. Poi con l'aiuto di Dutty Boukman incrementò le sue schiere di seguaci, tra i quali vi era il noto Georges Biassou.
Eseosa combatté principalmente per la libertà degli schiavi, chiedendo anche supporto agli Assassini francesi tramite Guillaume Beylier. Ottenuta una buona cerchia di alleati, Eseosa assunse il ruolo di leader dei neo Assassini haitiani. Il 14 agosto 1791 diede inizio alla prima parte del suo piano: ispirandosi al defunto Mackandal, ordinò a Boukman di indire una cerimonia voodoo a Bois Caïman, dalla quale scaturì una ribellione da parte degli indigeni. Dunque incaricò i confratelli Jean-François Papillon, Biassou, e Jeannot Bullet di guidare la rivolta verso la liberazione degli schiavi Saint-Domingue. Fu lui stesso ad ordinare la distruzione della Piana del Nord.
Nel frattempo aiutò Bréda nell'acquisizione di nuove proprietà in cui addestrare le reclute maroon e inserirle nell'Ordine. Essendo l'organo fondamentale dei suoi piani, Eseosa agì solo da intermediario, manovrando la situazione in incognito. Nel novembre dello stesso anno, Boukman venne ucciso dai francesi mentre guidava una ribellione maroon ad Acul. Eseosa fu dunque costretto a sostituirlo con Jean Papillon al ruolo di comandante in capo della ribellione. Inoltre, ordinò la condanna a morte di Jeannot, per aver violato il primo principio del Credo, massacrando dei maroon che non volevano ubbidirgli. Nel 1793, Eseosa aiutò Toussaint Bréda, ormai divenuto incredibilmente ricco e potente, a stringere un alleanza con gli spagnoli.
Dunque mentre Eseosa addestrava sempre più adepti alla piantagione di Bréda, quest'ultimo aizzava rivolte nell'isola, tanto da ottenere un intero esercito che rispondeva solo ai suoi comandi. Il 29 agosto, giunse voce che il commissario civile francese Léger Félicité Sonthonax, intendeva dichiarare la libertà di tutti gli schiavi dell'isola. Non certo della notizia, Eseosa continuò indisturbato i suoi piani, tanto che Toussaint divenne il governatore dell'isola. L'anno successivo il governo francese, guidato dal Templare Maximilien de Robespierre, decretò l'abolizione della schiavitù a Saint-Domingue. A quel punto, Eseosa ordinò a Toussaint di elidere l'alleanza spagnola, per favorirne una con il regno francese.
Tuttavia gli Assassini dovettero sostenere anche duri attacchi da parte dell'Inghilterra, la quale iniziò a reclamare il possesso dell'isola. Il nuovo accordo francese, costò ad Eseosa sia Papillon che Biassou, i quai avevano deciso di voltargli le spalle per collaborare con gli spagnoli. L'8 luglio 1801, Eseosa e Toussaint collaborarono per uccidere il Templare Jean-Louis Villatte, che aveva tentato un golpe contro il governo di Bréda. Eseosa ordinò successivamente un'accordo con Napoleone I, secondo il quale avrebbe sostenuto la campagna contro la schiavitù secondo il limiti da lui imposti.
Toussaint, tuttavia, si spinse ben oltre i limiti imposti dall'imperatore allontanando la sua costituzione dalle regole francesi. Nel mese di ottobre, infatti Napoleone mandò suo cognato Charles Leclerc a spodestare il governo di Bréda. Eseosa monitorò di persona gli spostamenti del generale, constatando che i maroon non avrebbero ceduto. Eppure, nel maggio 1802 molti ribelli tra cui Toussaint, dichiararono la loro resa al volere di Charles. Costoro vennero imprigionati in Francia nell'anno successivo. Eseosa tentò di chiedere l'aiuto del ramo francese, ma invano. Dunque decise che si sarebbe occupato personalmente della situazione.
Arrivò troppo tardi per salvare Toussaint, ma riuscì ad avvelenare Leclerc sfruttando una delle misture di veleno tramandate da Mackandal. Nonostante ciò il ramo haitiano venne nuovamente sopraffatto dal generale e vecchio alleato di Bréda, Jean-Jacques Dessalines, la cui tirannia scatenò un vero genocidio a Saint-Domingue. Il 1 marzo 1804 Eseosa giunse alla tenuta di Davenport, casa di Connor, il leader degli Assassini coloniali che si offrì di addestrarlo affinché potesse riformare ancora la Confraternita haitiana.