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La Confraternita francese degli Assassini fu uno dei più potenti rami dell'Ordine degli Assassini che operava in Francia. Principali fautori della distruzione della figura dell'Ordine dei Templari durante il Basso Medioevo, il loro operato si concentrò principalmente nel proteggere la corte reale francese dagli intrighi dei loro nemici storici. Ebbero un ruolo importante anche nel corso della rivoluzione francese. Questa era anche uno dei pochi rami della Confraternita a mantenere in sede permanente un Consiglio degli Assassini.

Storia[]

Medioevo[]

L'operato degli Assassini francesi trovò un ruolo fondamentale nel XIV secolo, durante il potente regno di Filippo il Bello. In quel periodo infatti a capo di questo ramo vi era il giurista Guillaume de Nogaret, che era anche il primo consigliere del re e custode del sigillo della sua corte. Egli aveva infatti programmato un elaborato piano per distruggere definitivamente la figura pubblica dell'Ordine dei Templari, piano che però non poté entrare in vigore a causa dell'influenza di Papa Benedetto XI. Ma con la morte di quest'ultimo e la nomina di Clemente V, in linea con la filosofia degli Assassini, de Nogaret poté avviare la sua operaziozione.

Per iniziare convinse sia lo Stato Pontificio che la corte reale francese dell'eretismo della dottrina Templare. Questo comportò la distruzione di tutte le opere letterarie e documenti riguardanti i Templari che erano contenuti negli archivi vaticani e nelle biblioteche francesi. Successivamente re Filippo in persona adoperò il suo esercito di soldati fiamminghi per sterminare gli esponenti Templari presenti in tutta la Francia. Il culmine del piano degli Assassini fu l'assedio di Parigi, affidato a Thomas de Carneillon ed avvenuto il 13 ottobre 1307. La dinamica dell'assedio venne agevolata dal tradimento del Templare Esqueiu de Floyrac, che ottenne l'accesso alla città con un missiva stilata da re Filippo.

Una volta vistosi spalancati i cancelli della città, Floyrac uccise le guardie all'ingresso, permettendo ad un esercito di Assassini mascherati con armature fiamminghe di avviare l'assedio. La reale missione di de Carneillon tuttavia prevedeva il furto di una Spada dell'Eden e del Codex Pater Intellectus. Sebbene in primo momento ci fosse riuscito, venne fermato da un Templare nemico che li rinchiuse nella cripta che il suo Ordine teneva in città; Thomas riuscì ad ucciderlo alle sue porte, che tuttavia non riuscì ad aprire.

Nonostante tutto, la missione si rivelò un successo, in quanto con l'arresto e la messa al rogo del Gran Maestro Jacques de Molay la figura pubblica dei Templari venne distrutta. Inoltre dopo la morte di de Nogaret, Thomas de Carneillon divenne il nuovo Mentore; sotto la sua guida gli Assassini passarono il decennio successivo ad eliminare i residui dell'influenza templari in tutta Europa. Ma alla loro vista sfuggirono alcuni capi superstiti, che iniziarono a riorganizzarsi in segreto.

Rinascimento[]

Circa due secoli dopo, gli Assassini erano ancora attivi nel perimetro francese, seppur l'alleanza della famiglia Templare dei Borgia con la corte di Luigi XII, aveva gravosamente intaccato la loro influenza. Nel 1503 quest'ultimo scatenò una disputa con Ferdinando II di Aragona per il possesso di Napoli e quindi dovette dunque lasciare Parigi in mano alla corte dei ministri, molti dei quali erano alleati dei Borgia. Essi miravano ad uccidere il religioso riformista Erasmo da Rotterdam, leader degli Assassini nord-europei. Quando quest'ultimo organizzò la sua partenza dalla capitale francese, degli agenti Templari presero posto tra la sua scorta personale per tendergli un agguato durante il tragitto. Ma grazie al supporto di una squadra di confratelli italiani inviata dal Mentore Ezio Auditore da Firenze, gli Assassini francesi permisero ad Erasmo di proseguire indisturbato il suo viaggio.

Inoltre scoprirono che il nemico stava torturando un loro confratello in una delle loro basi a Parigi. La squadra italiana interrogò dunque l'arcivescovo e cardinale Georges d'Amboise, che spaventato fornì loro una lista di ministri Templari. Gli Assassini italiani ne uccisero tre, apprendendo dove fosse imprigionato il loro confratello. Quando lo salvarono, disse che non aveva rivelato informazioni importanti e li mise in guardia contro gli Orsini, morendo poco dopo a causa delle torture subite. La successiva caduta della famiglia Borgia per mano di Ezio Auditore determinò la supremazia degli Assassini in Europa, mentre i Templari centravano le forze rimaste nel crescente Impero Ottomano. Negli anni successivi i Templari iniziarono però a riottenere influenza e gli Assassini tornarono attivi nella protezione del reame nazionale, che tuttavia gli si schierò contro per un periodo. Infatti nel 1511 re Luigi si stancò dei moti rivoluzionari stavano aizzando a Marsiglia, tant'è che inviò il suo esercito a liberare la città dalla loro influenza.

In aiuto del ramo francese intervenne una squadra del ramo turco proveniente da Costantinopoli. Le loro forze combinante, riuscirono a sbaragliare l'esercito reale senza ricorrere alla violenza. Ricambiando l'aiuto ottenuto gli Assassini francesi aiutarono i loro confratelli ottomani nella collaborazione con la ribellione di Genova alla corona francese: alimentarono le risorse del capitano genovese Andrea Doria aiutandolo a fomentare un rivolta. Ottenuto un discreto successo, gli Assassini lo scortarono al di fuori della città per proteggerlo dai vassalli di re Luigi. Costantemente in territorio franco-italiano uccisero un banchiere milanese che finanziava l'esercito del re francese, poi eliminarono tutti i consiglieri Templari presenti alla corte parigina di Luigi XII ed infine indagarono su un artefatto in possesso di un mercante marsigliese che sembrava risalire ai Precursori.

XVII secolo[]

Nel corso del XVII secolo, gli Assassini potevano contare su una vasta gamma di adepti e di una solida organizzazione in gilde sparse in ogni comunità francese. Il loro principale campo operativo rimase Parigi, ove controllavano la maggior parte della criminalità organizzata. Ma cercarono anche di infiltrare agenti nei molti campi artistici e politici che caratterizzavano il regno di Francia. In particolare negli ultimi decenni della seconda metà del secolo, il Mentore aveva incaricato una squadra di Assassini capeggiata da Louis-Joseph d'Albert de Luynes di reclutare la popolare attrice e cantante, nonché abile spadaccina Julie d'Aubigny.

Ma a causa della sua misoginia, d'Albert diede il via ad uno scontro con la donna, che riuscì a sconfiggere l'intera squadra. Fortunatamente il successivo intervento del Maestro Assassino Maréchal permise agli Assassini di inserire Julie tra le sue schiere. Circa un decennio dopo il ramo francese era passato sotto il controllo di una donna chiamata Mireille, che reclutò il leggendario brigante Louis-Dominique Cartouche nella Confraternita. Avanzando di un'altro ventennio, è risaputo che il Consiglio instaurato in sede permanente dal ramo francese aveva incaricato l'Assassino John de la Tour di instaurare una nuova Confraternita nelle colonie britanniche d'America.

Quest'ultimo venne supportato da Achille Davenport, che era inviato nelle colonie inglese con il suo stesso compito da Ah Tabai, il Mentore della Confraternita caraibica. I due fondarono insieme quello che sarebbero divenuti gli Assassini coloniali, per i quali il ramo francese fece varare l'Aquila: un potente brigantino costruito a Brest e consegnato da Nicholas de Saint-Prix. Anche durante la successiva guerra di indipendenza americana, gli Assassini francesi mostrarono il loro supporto alle colonie inviando il confratello William de Saint-Prix come agente operativo.

Rivoluzione francese[]

L'operato degli Assassini francesi trovò il suo apice durante la seconda metà del XVIII secolo, negli anni che precedettero e costituirono la rivoluzione francese. In quel periodo infatti era salito al rango di Mentore il nobile Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau, che divenne anche il capo del Consiglio. Sotto la sua guida gli Assassini iniziarono ad orientarsi di più verso la politica, ritenendo opportuno che il popolo imparasse dagli errori che commetteva. Tra i membri più influenti dell'epoca spiccava il nobile Charles Dorian, che il 17 dicembre 1776 ricevette da un confratello un manufatto noto come Scatola dei Precursori, inviato dagli Assassini coloniali in seguito alla loro distruzione ad opera dei Templari. Quello stesso giorno però Dorian venne ucciso da Shay Cormac nei corridoi della reggia di Versailles; quest'ultimo rubò la scatola per conto dei Templari.

Il 5 maggio 1789, Mirabeau incontrò il loro Gran Maestro, François de la Serre, alla riunione degli stati generali indetta da Luigi XVI. Giacché la situazione in Francia era diventata quasi disastrosa per via della tassazione e delle ingenti spese della nobiltà, i due decisero di stipulare una tregua tra i loro Ordini, almeno finché la situazione non si fosse stabilizzata. Ma quella stessa sera, all'interno dell'Ordine dei Templari si verificò un golpe: con l'omicidio di de la Serre ad opera dei confratelli Charles-Gabriel Sivert e Roi des Thunes, il titolo di Gran Maestro passò al Saggio François-Thomas Germain, che riaprì il secolare conflitto con gli Assassini. La morte di de la Serre era stata addossata al suo figliastro Arno Dorian, che era stato rinchiuso alla Bastiglia.

Durante la prigionia, Arno conobbe Pierre Bellec, un Assassino. Quest'ultimo gli rivelò che anche suo padre apparteneva alla Confraternita e pertanto lo reclutò e lo addestrò, per poi fuggire insieme il 18 luglio, quando il popolo prese d'assedio la prigione inaugurando la rivoluzione. Unitosi agli Assassini, il giovane Dorian giocò un ruolo fondamentale nella nuova guerra contro Germain, eliminando figure molto importanti all'interno del rinnovato Ordine dei Templari. Il ragazzo riuscì anche a convincere la figlia del defunto de la Serre, Élise a richiedere l'aiuto della Confraternita per ottenere la sua vendetta. Il Consiglio decise di valutare l'offerta, contrariamente a quanto invece voleva Bellec, del tutto in opposizione ad una pace con i Templari.

Proprio quest'ultimo nella sua ideologia fanatica, tentò di attuare un golpe nel corso dell'aprile 1791. Il suo piano prevedette l'uccisione di Mirabeau ed una forzata sottomissione della Confraternita alla sua filosofia. Fortunatamente Arno riuscì a scoprire il suo piano e lo uccise all'interno della Sainte-Chapelle. Con la sua morte, poterono accettare la collaborazione con Élise, che cooperò con Arno per diverso tempo. Ma quando Germain e Maximilien de Robespierre riuscirono nella condanna a morte di re Luigi XVI, la Templare decise di tagliare i suoi legami con gli Assassini: principalmente perché Arno aveva sprecato una buona occasione di uccidere Germain e completare quella che credeva la loro vendetta.

Ad aggravare la situazione, Arno venne espulso dalla Confraternita per via del suo poco rispetto verso i dettami e le regole del Consiglio. Privatisi del loro uomo migliore, gli Assassini iniziarono ad adoperarsi per far crollare il regime del Terrore adoperato da Robespierre. Per iniziare, nel luglio 1793 si occuparono di eliminare il Templare Marcourt durante un torneo da lui indetto per reclutare nuovi brigadieri. Lo stesso mese misero al sicuro il partito anti-giacobino dei girondini, braccati dal generale François Hanriot su ordine del Templare; il 13 novembre reclutarono nella Confraternita la spia che Robespierre aveva condannato per aver scoperto l'Ordine dei Templari: Didier Paton. Operarono anche il giorno 10 febbraio 1794, uccidendo il sanguinario Jacques Roux, che Robespierre intendeva impiegare come torturatore dei suoi oppositori.

Quando giunse il 4 aprile, accolsero le ultime volontà di Georges Danton, recuperando le lettere incriminanti che Robespierre voleva sfruttare contro i suoi alleati. Nel mese venturo riesumarono dal Pantheon le spoglie del loro Mentore, Mirabeau, impedendo ai cittadini di profanarle in favore dei Templari - essi avevano portato alla luce i suoi rapporti con Luigi XVI. Tempo dopo i Templari caddero in Francia, a causa del ritorno di Arno e dell'uccisione di Germain da parte sua. In particolare l'Assassino decaduto contattò la Confraternita durante l'agosto 1794, donando loro il nucleo di potere di un manufatto noto come testa di Saint-Denis, da lui recuperato in un tempio a Franciade. Infine, il Consiglio decise di riammettere Arno nella Confraternita e di promuoverlo a Maestro Assassino.

Fonti[]

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