Combattente in gabbia è la rappresentazione virtuale di una delle memorie genetiche di Ezio Auditore da Firenze, rivissuta da Desmond Miles nel 2012 attraverso l'Animus.
Descrizione[]
Ezio Auditore da Firenze incontra un mercenario ferito sopra un tetto della città, con una freccia conficcata nel petto. Prima di spirare, l'uomo lo avvisa che Bartolomeo d'Alviano è stato catturato e portato a nord rispetto alla loro posizione.
Dialoghi[]
Ezio Auditore da Firenze sente un mercenario chiedere aiuto.
- Mercenario: Aiuto... per favore...
- Ezio: Tu sei uno degli uomini di Bartolomeo. Cos'è successo qui? Dov'è lui?
- Mercenario: I sicari di Silvio che l'ha... l'hanno preso più avanti nel sestiere... (Tossisce) verso nord...
Il mercenario, a causa delle ferite, muore.
- Ezio: (Chiudendogli gli occhi) Requiescat in pace.
Ezio raggiunge la zona dove è tenuto prigioniero Bartolomeo d'Alviano, che insulta e minaccia le guardie che lo trattengono in gabbia.
- Bartolomeo: Luridi codardi! Vi affronterò tutti quanti! Con un braccio legato, anzi TUTT'E DUE! Vi state chiedendo come questo sia possibile? Liberatemi e sarò BEN LIETO DI MOSTRARVELO, miserabili pezzi di merda! Non avete onore! Nessun valore! Nessuna virtù! E poi la gente si chiede perché la stella di Venezia stia tramontando. Avrò pietà di chi avrà almeno il CORAGGIO di liberarmi. E tutti gli altri MORRANNO! Per mano MIA! Lo giuro! Che razza d'uomo è quello che vende il proprio onore per pochi denari? Aprite gli occhi, siete al servizio di un TRADITORE, di un CODARDO. Oh! Credete ch'io non conosca il MOTIVO per il quale mi avete incatenato? Ch'io non sappia CHI manovra Silvio Barbarigo?! Quando ho iniziato a combattere quella viscida serpe, molti di voi non erano neanche nei sogni delle loro madri! Fatemi uscire! Fatemi uscire! Giuro che quando uscirò da questa gabbia il mio unico pensiero sarà spiccarvi dal tronco quelle teste di cazzo e ficcarvele su per il CULO! E non sperate che intenda abbinare teste e culi, oh no! Oh, e che spettacolo sarà! Sarà argomento di canzoni per gli ANNI a venire.
Ezio uccide le guardie presenti e libera Bartolomeo.
- Bartolomeo: Era ora, perdio! Non so neanche se dovrei baciarti o picchiarti. Magari tutt'e due.
- Ezio: Come preferisci.
- Bartolomeo: Chi sei?
- Ezio: Sono Ezio Auditore da Firenze. E sono qui per salvarti.
- Bartolomeo: Aspetta a dire chi salverà chi.
- Ezio: Che cosa intendi?
Un gruppo di guardie raggiunge Ezio e Bartolomeo.
- Guardia: Laggiù! Fermi!
Ezio e Bartolomeo uccidono le guardie e si dirigono verso il quartier generale dei mercenari.
- Ezio: Dovremmo andare.
- Bartolomeo: D'accordo! Ho ancora voglia di fracassare teste!
- Ezio: Sarà meglio evitare uno scontro diretto.
- Bartolomeo: Perché? Hai paura?
- Ezio: No, ma pensaci bene, siamo solo in due contro duecento.
- Bartolomeo: Attento a quello grosso. Lo chiamano Dante. Molti uomini di Silvio non valgono nulla, ma quello è un osso duro. Come desideri, signorina. Ah, dolce libertà, quanto mi sei mancata.
- Ezio: Silvio ha mandato i suoi a saccheggiarti la casa. Preparati a combattere.
I due raggiungono l'abitazione di Bartolomeo, presidiata da due guardie.
- Guardia: Se vi sta a cuore la vita, arrendetevi.
- Bartolomeo: Giammai! Che senso ha la vita se non si vive da uomini liberi? Io non ci torno in gabbia!
- Guardia: Allora finirai sottoterra! (Alle altre guardie) Uccideteli!
Ezio e Bartolomeo uccidono le guardie.
- Bartolomeo: Che disastro hanno combinato... Bianca! Spero che stia bene!
Bartolomeo corre in casa, preoccupato.
Risultato[]
Ezio libera Bartolomeo e lo scorta sino al suo quartier generale.