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"Fino ad ora, Perotto è stato il miglior tiratore che avessi visto, ma anche l'abilità del mio maestro impallidisce accanto a quest'uomo."
Francesco Vecellio parla di Cipriano.[src]

Cipriano Enu è sato un membro africano dell'Ordine degli Assassini della gilda degli Assassini Italiani. Fu apprendista di Ezio Auditore da Firenze e più tardi divenne membro, assieme a Tessa Varzi, della squadra comandata da Francesco Vecellio.

Le sue capacità con l'arco erano diventate famose: è stato descritto come il miglior arciere dell'Ordine durante il suo tempo.

Biografia[]

Arrivo in Italia[]

"Cipriano Enu. La sua pelle d'ebano lo identifica come uno straniero. La croce luccicante al collo probabilmente lo protegge dalla persecuzione religiosa a Roma."
―Francesco Vecellio su Enu.[src]

Enu si trasferì dal suo paese d'origine in Italia, dove alloggiò da un vecchio uomo che non solo lo aiutò ad arrivare in Italia, ma gli insegnò anche sette lingue. Enu mostrò una particolare abilità nelle lingue che parlava, potendo parlare in ognuna delle sette lingue senza problemi.

Inoltre, il vecchio era un abile falsario e aiutò Enu e i suoi confratelli a creargli nuove identità, nelcaso avessero mai avuto bisogno di un nuovo travestimento.

Apprendistato a Roma[]

"Sono a raccogliere gli altri membri della mia squadra. La mia prima scelta è l'arciere che mi ha brutalizzato in cima ai tetti."
―Francesco seleziona Enu nella sua squadra.[src]
Stacked Deck PL

Enu viene scelto da Vecellio.

Tra il 1501 e il 1503, Enu venne addestrato a Roma da Ezio Auditore da Firenze.

Terminato l'addestramento incontrò Francesco per la prima volta mentre quest'ultimo seguiva Ezio sui tetti. Più tardi, dopo aver ricevuto l'incarico di comandare una squadra di Assassini, Francesco si ricordò di Enu, e lo scelse subito per farlo entrare nella sua squadra.

Missioni con il Team[]

"Enu continua a stupirmi per la sua abilità con l'arco. Ezio mi ha dato diverse missioni che fanno uso delle competenze dell'Africano."
―Francesco Vecellio[src]
Digging Graves PL

Enu con il contingente di arcieri.

Enu continuò a partecipare a numerose missioni al fianco dei suoi compagni di squadra, come il sabotaggio delle navi mercantili in Romagna di Cesare Borgia e la protezione di una miniera di allume a Massa Marittima. In particolare tre missioni furono assegnate alla squadra solo per l'abilità di tiro con l'arco di Enu.

La prima missione fu la protezione degli astronomi Novara e Niccolò Copernico. Due astronomi pericolosamente vicini a una scoperta scientifica che poteva minacciare le teorie religiose dello Stato Pontificio: un balestriere fu inviato dai Borgia per eliminare gli astronomi mentre studiavano le stelle dal loro terrazzo.

La seconda missione fu quella di proteggere l'ambasciatore veneziano Antonio Giustiniano, il quale aveva criticato Rodrigo Borgia per aver perso il suo temperamento. Così il Papa organizzò una cena con l'ambasciatore e una dama di corte.

Dinner Date PL

La donna colpita da una freccia di Enu.

Sospettando che la donna fosse un'agente Templare, Francesco andò alla cena travestito da nobile prendendo il posto dell'ambasciatore, Enu intanto era di vedetta sui tetti. Quando la donna vide Francesco capì della trappola e gli tirò un pugnale mentre fuggiva, ma venne colpita al ginocchio da una delle frecce di Enu. Francesco la catturò e la interrogò.

La terza missione fu la difesa di Camerino e dell'abate Bernardino, che aveva criticato le leggi dei Borgia. Enu e Francesco ispezionarono personalmente i cannoni che erano stati messi lungo la strada per un agguato. Enu, inoltre prese il comando degli arcieri sulle mura scoccando frecce sugli eserciti in marcia.

L'incendio[]

"Enu spara le sue frecce in rapida successione. Egli uccide una mezza dozzina di uomini, ma ci troviamo di fronte molti uomini che uno solo come sui tetti."
―Francesco e Enu spalle al muro sul tetto della locanda[src]
PL Crush

Enu circondato dalle fiamme.

Nel 1503, Enu e i suoi compagni di squadra sabotarono la gara amichevole tra gli eserciti di Cesare, e le truppe francesi del suo compagno Templare, Charles de la Motte. Insieme, gli Assassini misero del veleno sulle attrezzature dei soldati francesi, inducendoli ad una prestazione mediocre, e costringendo Cesare a umiliare a malincuore il suo alleato.

Tuttavia, nello stesso anno, le truppe francesi ritornarono a Roma, e non incontrando opposizione dalla milizia locale cominciarono a terrorizzare la popolazione. Francesco e il suo team dovevano intercettarli e ucciderli. All'inizio sembrava che gli Assassini avessero la meglio, con Enu che uccideva i fucilieri appostati sui tetti, ma caddero in una trappola e arrivarono di rinforzo anche le truppe di Cesare. Inferiori di numero gli Assassini dovettero rifugiarsi in una locanda.

Enu scoccava le sue frecce dalle finestre per fermare i soldati, mentre gli altri bloccavano le entrate con delle barricate, ma una tempesta di frecce di fuoco colpì la locanda. Il fuoco diventava sempre più alto e gli Assassini dovettero salire sul tetto. Molti Assassini morirono nell'incendio, tra questi ci fu anche Tessa Varzi.

Francesco ed Enu salirono sul tetto, scoprendo di essere privi di copertura ed erano circondati dai tiratori nemici. Enu uccise una dozzina di uomini finché non venne colpito al collo da un fuciliere. Francesco cercò di trasportarlo al sicuro e curarlo ma anche lui era rimasto ferito. Non potendo andare da nessuna parte, potevano restare ad aspettare che i nemici li finivano. All'improvviso, la locanda esplose, in qualche modo Francesco riuscì a salvarsi, ma di Enu non si sapeva se era ancora vivo.

Fonti[]

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