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Versione delle 21:47, 18 nov 2014

Sigillo della Memoria

Una Chiave di Masyaf.

Le Chiavi di Masyaf erano cinque sigilli della memoria, manufatti risalenti alla Prima Civilizzazione, ritrovati dal Mentore degli Assassini nel Levante Altaïr Ibn-La'Ahad al di sotto del castello di Alamut. Esse contenevano i momenti più significativi della sua vita, oltre a funzionare come chiavi per la sua biblioteca a Masyaf.

Storia

Durante la sua età avanzata, il Mentore degli Assassini nel Levante Altaïr Ibn-La'Ahad scoprì sei sigilli della memoria nascosti nelle rovine della Prima Civilizzazione presenti sotto al castello di Alamut. Altaïr utilizzò cinque di questi manufatti per registrare gli eventi più significativi della sua vita, serbandone soltanto uno per un'altra occasione. Quando uccise il suo rivale e usurpatore Abbas Sofian, risalì all'apice della Confraternita levantina; dunque costruì una biblioteca accessibile soltanto attraverso i cinque sigilli in cui aveva registrato i suoi ricordi.

Tale biblioteca fungeva in realtà da cripta in cui racchiudere la Mela dell'Eden di cui era in possesso. Affidò i cinque sigilli ai suoi confratelli e allievi Niccolò e Maffeo Polo, che li avrebbero portati lontani da Masyaf. Poco prima della sua morte, il Mentore siriano si chiuse nella biblioteca, registrando gli ultimi momenti della sua vita nell'ultimo manufatto che tenne con sé. Intanto, giunti a Costantinopoli, i fratelli Polo fondarono un nuovo ramo della Confraternita e nascosero le cinque chiavi in diversi luoghi sparsi per la città: la Cisterna di Yerebatan, il Palazzo Topkapi, la Torre della Fanciulla, il Foro del Bue e la Torre di Galata.

Ritorno a casa ACR 6

Ezio attiva l'ultima chiave di Masyaf dentro alla biblioteca di Altaïr.

I sigilli furono poi rinvenuti nel XVI secolo dal Mentore degli Assassini italiani Ezio Auditore da Firenze, che rivisse le memorie di Altaïr e aprì la sua biblioteca. Le memorie registrate da Altaïr nelle quattro chiavi della biblioteca, scoprì Ezio, descrivevano: la sua nomina a Maestro Assassino nel 1189, la sua ascesa al rango di Mentore, il suo declino e l'assassinio di Abbas Sofian e il suo conseguente ritorno. Terminata la sua missione in Medio Oriente, Ezio ripose tutti i sigilli nella Cisterna di Yerebatan e fece ritorno in Italia.

Curiosità

Galleria

Fonti