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"Uccidiamo pensando che sia meglio per noi. Non è così, Messer Ezio?"
―Le ultime parole di Carlo Grimaldi[src]

Carlo Grimaldi (1445 - 14 settembre 1485) è stato un membro del Consiglio dei Dieci, uno dei massimi organi di governo della Serenissima Repubblica di Venezia, ed un Templare appartenente al rito romano dell'Ordine.

Biografia[]

Carlo Grimaldi nacque in una nobile famiglia nel principato di Monaco. Alla ricerca di potere politico, Carlo si trasferì a Venezia, dove si introdusse rapidamente nelle cerchie del potere, costruendosi una reputazione di uomo discreto. Quando la figlia di Ignazio Contarini decise di fuggire con un servitore di cui si era innamorata, chiese aiuto a Carlo, che consigliò agli amanti di imbarcarsi la notte stessa per lasciare Venezia. In realtà, tuttavia, Carlo informò subito il padre della ragazza, che sorprese i due amanti durante il tentativo di fuga e fece uccidere il servitore.[1]

Carlo fu ricompensato per la sua lealtà alla famiglia Contarini con un seggio nel Consiglio dei Dieci, uno degli organi di governo della Serenissima Repubblica di Venezia.[1] In questa sua posizione, Carlo cercò di diventare un intimo del doge Giovanni Mocenigo, ambendo essere uno dei suoi più fidati consiglieri. Per tale scopo Carlo si adoperò per procurare al Mocenigo tutto ciò che desiderasse, cercando di compiacerlo.[2]

Carlo fu poi coinvolto insieme ai Barbarigo in una cospirazione ordita dal Gran Maestro dei Templari, Rodrigo Borgia, che voleva mettere la Repubblica nelle mani di un Templare. Carlo cercò di reclutare il doge, senza successo. Gli altri congiurati cominciarono quindi a contemplare la morte del Mocenigo.[2]

L'11 settembre 1485 Carlo, che aveva appreso da poco la presenza a Venezia dell'Assassino Ezio Auditore da Firenze, si recò al Palazzo della Seta per avvertire Emilio Barbarigo, consigliandogli di nascondersi prima dell'incontro organizzato dal Borgia pochi giorni dopo a Santo Stefano.[3]

Il 14 settembre, Carlo si recò nei pressi della chiesa, dove incontrò Silvio Barbarigo. I due furono stupiti dall'assenza di Emilio, e si diressero verso piazza San Marco. Carlo descrisse i suoi sforzi per influenzare il doge, ma Silvio lo derise, trattandolo di "sicofante". I due incontrarono poi Marco Barbarigo, che li informò della morte di Emilio per mano di Ezio. Marco insistette sulla necessità di agire subito, malgrado il parere contrario di Carlo. Mentre i Barbarigo discutevano tra loro per sapere chi sarebbe diventato il nuovo doge, Carlo si propose come candidato, ma le sue pretese furono ridicolizzate dai cugini.[2]

I Templari furono poi raggiunti dal Gran Maestro, che li informò della sua decisione di far uccidere il doge e sostituirlo con Marco Barbarigo. A Carlo fu affidato il compito di uccidere il Mocenigo, grazie all'accesso libero che aveva nel Palazzo Ducale. Il veleno, della cantarella, fu fornito da Silvio.[2] Più tardi nella stessa giornata, Carlo tentò un'ultima volta di convincere il doge ad ascoltare i suoi consigli, senza successo.[4]

La sera stessa, Carlo avvelenò il doge durante un incontro, mentre giocavano a scacchi. Ezio Auditore penetrò nel palazzo grazie alla macchina volante di Leonardo da Vinci nel tentativo di salvare il doge, ma Carlo gli disse che era arrivato troppo tardi: Mocenigo era già morente. Carlo fuggì nel cortile del palazzo, accusando Ezio dell'assassinio del doge, ma il fiorentino lo inseguì e lo uccise. Le ultime parole del Mocenigo, che accusava Carlo del suo omicidio, furono fraintese dalle guardie, che tenettero per responsabile l'Assassino.[5]

Ultime parole[]

  • Ezio: Ci vuole un Assassino per ucciderne un altro, a quanto pare.
  • Carlo: Uccidiamo pensando che è meglio per noi, non è vero, messer Ezio?
  • Ezio: Non lo faccio per me stesso. Compio questo sacrificio per un bene superiore. Requiescat in Pace.

Curiosità[]

  • Il personaggio fittizio di Carlo viene dalla famiglia Grimaldi, che regna sul Principato di Monaco ancora oggi.
  • La morte di Carlo è stata vista nella demo E3, ma era molto diversa dalla versione definitiva. L'assassinio di Carlo è stato durante il Carnevale, al posto di quello di Marco Barbarigo. La morte del Doge di Venezia è stata anche esclusa, e vi era una scena extra con Carlo che uccide una guardia.
  • Secondo il filtro del Database, Carlo non è un Templare, nonostante stia complottando con loro. Tuttavia, quando vengono visualizzati i ritratti delle vittime di Ezio nella sua stanza nella Villa Auditore, viene detto che è un Templare.
  • Al momento della sua morte, Carlo avrebbe avuto circa 40 anni (la stessa età di Ezio alla fine del gioco), eppure sembra essere molto più anziano, con i capelli e la barba di colore grigio. La sua data di nascita può essere un possibile errore nel database.
  • Prima dell'assassinio di Emilio Barbarigo, se si utilizza l'occhio dell'aquila su Carlo, verrà mostrato in rosso.
  • Quando si assassina Emilio Barbarigo, è possibile assassinarlo mentre sta ancora parlando con Carlo. Se ciò accade, dopo la scena della morte di Carlo, lui sarà ancora lì per un paio di secondi prima di scomparire.
  • Carlo è l'unico Templare veneziano insieme a Dante Moro a non far parte della Famiglia Barbarigo.

Galleria[]

Note[]

  1. 1,0 1,1 Assassin's Creed II - Database: Carlo Grimaldi
  2. 2,0 2,1 2,2 2,3 Assassin's Creed II - Parenti serpenti
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