Cambiamento Di Piani è un ricordo di Assassin's Creed II.
Descrizione
Dopo la vittoria nella battaglia di San Gimignano e la morte di Vieri de' Pazzi, Ezio Auditore da Firenze e suo zio Mario Auditore fanno ritorno a Monteriggioni. Qui Ezio decide di non continuare a fuggire e di continuare il lavoro lasciato incompiuto dal defunto padre, continuando a cercare le pagine del Codice.
Dialoghi
Ezio Auditore da Firenze, tornato a Monteriggioni, trova suo zio Mario Auditore festeggiare la vittoria di San Gimignano con i suoi mercenari nei pressi del campo di addestramento.
- Mario: (Ai suoi mercenari) Eccolo qui! Il nostro campione! Ezio!
I mercenari seguono Mario nella celebrazione acclamando Ezio all'unisono.
- Mercenari: Onore a Ezio!
- Ezio: Vedo che non avete perso tempo a darvi ai festeggiamenti.
- Mario: (A Ezio) E perché no?! Ci hai reso un gran servigio, nipote! Con la morte di Vieri, questa parte della Toscana è di nuovo in pace.
(Ai mercenari) Sapete che significa questo? - Mercenario 1: Basta lavorare!
- Mercenario 2: Si passa tutto il giorno a bere!
- Mercenario 3: E a puttane!
Tra i mercenari cala un silenzio imbarazzante.
- Mercenario 3: Che c'è?! È vero!
Tutti i mercenari scoppiano in una risata.
- Mario: Vieni , Ezio. Facciamo due passi.
- Ezio: Si, zio.
Mario ed Ezio si allontanano dal gruppo di mercenari in festa e si dirigono verso Villa Auditore.
- Ezio: I Pazzi rispondevano a qualcuno; uno spagnolo.
- Mario: Rodrigo Borgia, uno degli uomini più potenti di tutta Europa e capo dell'Ordine Templare.
- Ezio: Il che ne fa il responsabile della morte di mio padre e dei miei fratelli.
- Mario: Già. E ucciderà anche te, avendone l'occasione.
- Ezio: Allora devo oppormi a lui se voglio essere libero. Ma non prima che tutti gli altri Templari siano caduti. L'elenco di mio padre mi farà da guida.
- Mario: Dove andrai adesso?
- Ezio: A Firenze. Francesco de' Pazzi merita la stessa fine di suo figlio.
- Mario: Una scelta avveduta. Senza dubbio trama qualcosa contro la città. Va bene. Basta con i discorsi seri per stanotte. Sono nel mio studio se hai bisogno di me.
Mario Auditore si reca nel suo studio.
- Ezio: Dovrei leggere la lettera che m'ha dato lo zio...
Ezio legge la lettera indirizzata a Francesco de' Pazzi che suo zio ha trovata nelle vesti del corpo senza vita di Vieri de' Pazzi.
Dopo aver letto la lettera, Ezio si reca nello studio dello zio, e lo trova intento ad osservare una parete sulla quale sono appese alcune pagine del Codice.
- Mario: Le riconosci?
- Ezio: Altre pagine del Codice.
- Mario: Si. Tuo padre ed io riuscimmo a trovarne e a tradurne altre prima che...
Ezio porge a suo zio Mario la pagina del Codice tradotta da Leonardo da Vinci.
- Ezio: Tenete.
Mario inizia a leggere ciò che c'è scritto sulla pergamena datagli da suo nipote.
- Mario: Questa non è opera di tuo padre. L'ha tradotta qualcun'altro.
- Ezio: Leonardo da Vinci. Un amico.
Mario appende la pagina del Codice sul muro, accanto alle altre.
- Mario: Vedi come le parole passano da una pagina a quella successiva?
- Ezio: C'è qualcosa che le attraversa tutte. Una sorta di mappa. Dove dovrebbe condurre?
- Mario: Tuo padre e io riuscimmo a ricavare dei brani di una profezia riportati in queste pagine. Fu scritta da un Assassino come noi, che molto tempo fa recuperò un "Frutto dell'Eden". Si chiamava Altaïr. Accennava a qualcosa di potente e nascosto sotto terra.
- Ezio: E cioè?
- Mario: Eh, saperlo... È per risolvere quel piccolo mistero che abbiamo raccolto queste pagine.
- Ezio: Lasciate che vi aiuti. È tempo che io prosegua l'opera di mio padre. Inizierò dalla pagina che ho preso a Vieri. Leonardo saprà decifrarla.
- Mario: Bene. Torna qui quando puoi e la metteremo insieme alle altre.
Ezio esce dallo studio dello zio. Dopodiché va alla ricerca di nuove pagine del Codice nei pressi di Monteriggioni.
Epilogo
Una volta recuperate quattro pagine del Codice nei pressi del borgo di Monteriggioni, Ezio Auditore da Firenze fa ritorno a Villa Auditore, dove trova sua sorella Claudia a uno scrittoio.
- Ezio: Salute, Claudia.
- Claudia: Nostro zio è un mostro! Sono davvero offesa!
- Ezio: Che cosa è successo?
- Claudia: Mi sta facendo lavorare! Se il babbo fosse qui non starei certo marcendo dietro a uno scrittoio.
- Ezio: (Con tono ironico) E quali sarebbero le condizioni di questa sorta di schiavitù?
- Claudia: Visto che qualcuno ha deciso che staremo qui, lo zio ha suggerito che cercassimo di racimolare i soldi per ristrutturare la Villa. Il fatto è che non ce ne sono.
- Ezio: Le procuro io un po' di soldi.
- Claudia: Fantastico. Più lavoro per me. Che vuoi che ti dica? Va bene. Se metti dei soldi per delle migliorie al borgo, ne terrò traccia su questo registro. E non avendo niente di meglio da fare, prenderò anche nota degli oggetti che porti. Se alla fine riuscirai davvero a fare andare bene le cose qui, forse i viaggiatori ci faranno visita e spenderanno qualche soldo. Dubito che qualcuno lo faccia, ma nel caso terrò il loro denaro in questo scrigno. Dovrai farti vivo tu per portarli in banca, perché quando sarà pieno, io semplicemente terrò per me i soldi che non ci entrano. Capito?
- Ezio: Sta bene.
Ezio lascia lo scrittoio di Claudia e va a parlare con l'architetto che si occuperà dei lavori architettonici di Monteriggioni, quando ci saranno i soldi per restaurare il borgo.