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"Questo deve essere un complotto ai danni del forte. Io sono un patriota da sempre, Connor."
―Benedict Arnold a Connor[src]

Benedict Arnold (14 gennaio 1741 - 14 giugno 1801) è stato il generale della divisione americana al forte di West Point, che durante la Rivoluzione Americana si distinse per i suoi numerosi successi, in particolare per la sua vittoria a Saratoga. Viene considerato il più famoso traditore della Rivoluzione, per aver complottato la cessione del suo forte al fronte di una grossa somma di denaro. Nel 1780, George Washington chiese all'Assassino Ratonhnhaké:ton di scovare e uccidere le spie lealiste che volevano consegnare il forte agli inglesi. Inoltre chiese all'Assassino di proteggere Arnold, poichè all'interno dell'Esercito Continentale era considerato un eroe.

Quando Ratonhnhaké:ton scoprì che il traditore era Arnold, quest'ultimo seppe che sospettavano di lui. Per questo scappò dal forte per salvarsi tramite la Vulture, mentre la struttura era sotto attacco dai soldati del generale Clinton. Infine divenne un soldato di alto rango della British Army. Morì a Londra il 14 giugno 1801.

Biografia[]

Primi anni[]

Pronipote di uno dei primi abitanti del Rhode Island e nipote di un governatore, Benedict Arnold, il terzo della famiglia con quel nome, nacque nell'attuale Connecticut nel 1741. All'età di quindici anni scappò di casa per arruolarsi nell'esercito britannico e combattere contro l'Armée française durante la guerra franco-indiana. Il suo coraggio fu subito notato; ma emerse anche una profonda intolleranza verso la disciplina ed una eccessiva impulsività, cose che lo spinsero a disertare per fare ritorno a casa. Ormai all'alba dei vent'anni trova impiego presso un negozio, licenziandosi poco dopo con lo scopo di mettersi in proprio. Il progetto funzionò e grazie ad un accordo con diverse compagnie commerciali iniziò farsi una discreta nomea di mercante e proprietario terriero.

Carriera militare[]

Quando nel 1775 la notizia della battaglia avvenuta tra Lexington e Concord arrivò a New Haven, Arnold si arruolò nuovamente nell'esercito patriota e divenne capitano delle guardie del governatore locale. Con il suo contingente ottenne il permesso di dirigersi verso Boston. Lì iniziò a spopolare tra i suoi colleghi, spiccando soprattutto per aver stilato degli ottimi piani votati alla conquista di approvvigionamenti nemici; nonostante il suo successo totale prò, la sua richiesta di ottenere il comando totale delle operazioni gli venne negata più volte. Nel giugno dello stesso anno però gli vennero più di mille uomini con il compito di assediare il Québec passando per le montagne: la spedizione, seppur lunga e faticosa - anche per la diserzione di un colonnello - arrivò a compiersi e per il suo coraggio Arnold ricevette la nomina a Generale di brigata.

Sempre nel 1775 il ramo coloniale della Confraternita degli Assassini gli fornì supporto per respingere diversi attacchi della British Army. Divenne un eroe di guerra dopo la vittoria nella Battaglia di Saratoga nel 1778. Dopo svariate battaglie, alcune vinte e altre perse, Arnold affrontò un processo per estorsione ai danni dei civili, venendo assolto. Tra i ranghi dell'esercito patriota si iniziò oltretutto a formare una fazione avversa al comandante in capo George Washington, i cui esponenti miravano a colpire gli amici più intimi del generale, tra cui lo stesso Arnold.

Nel 1777 ebbe luogo l'atto più significativo di questa sottile persecuzione nei confronti di Arnold: nonostante i suoi meriti militari ed il suo coraggio perse la nomina a Maggior Generale, che venne invece assegnata ad altri uomini più giovani, meno esperti e meno politicamente allineati. Approfittando del malcontento formatosi nel cuore di Benedict, il generale britannico Henry Clinton lo contattò in privato, offrendogli un lauto compenso ammontante a ventimila sterline ed un rango di ufficiale nella British Army.

Tradimento e morte[]

Nel 1780, Arnold divenne capo del forte West Point e ricevette la visita dell'Assassino Connor, inviato da Washington in persona con il compito di proteggere Arnold da alcuni lealisti che volevano ucciderlo. I lealisti erano in realtà i soldati inglesi del Maggiore britannico John André infiltrati da Clinton a West Point con il consenso di Arnold.

La Battaglia Di West Point 1

Connor mostra ad Arnold la sua lettera per Clinton.

Connor li aveva già eliminati tutti ancora prima di incontrare Arnold, e quindi l'imminente traditore decise di impiegarlo come gavetta per il trasporto di rifornimenti e la consegna di rapporti alle varie sezioni dell'accampamento. Ma ben presto l'Assassino scoprì del tradimento, in quanto aveva seguito e fatto arrestare il Maggiore André, infiltratosi anche lui a West Point con il falso nome di John Anderson, con addosso una missiva di Benedict per conto di Clinton. Fortunatamente Arnold fuggì prima dell'arrivo di Washington, prontamente avvisato da Connor; precisamente il traditore fuggì a bordo della Vulture durante l'assedio britannico del forte.

Ma non avendolo consegnato del tutto agli inglesi, ricevette solo una parte del denaro, ovvero e divenne come concordato tenente di un reggimento di brigadieri. Tuttavia non riuscì a togliersi di dosso la sua fama di persona infima fino a che non dimenticarono tutti i suoi atti eroici in battaglia; l'ultimo di questi fu durante la Battaglia di Groton Heights, durante la quale rischiò di morire per mano di un Assassino inviato da Connor. Al termine della guerra si ritirò a Londra, dove morì il 14 giugno 1801.

Realtà alternativa[]

Avverti Il Villaggio 16

Arnold osserva Washington sparare a Ratonhnhaké:ton.

Nella realtà alternativa creata dalla Mela dell'Eden in possesso di George Washington, dove quest'ultimo si era autoproclamato re degli Stati Uniti d'America, Arnold non tradì i patrioti ma divenne il suo braccio destro del comandante in capo insieme a Israel Putnam. Sotto l'influenza della Mela, Arnold divenne brutale e crudele. Quando Kaniehti:io si infiltrò nel palazzo di Washington a New York City riuscendo a rubare lo scettro, Arnold cercò di fermarla ma invano. Quando Putnam recuperò lo scettro, Washington decise di recarsi nella frontiera per trovarla e ucciderla.

L'esercito di Washington attaccò il villaggio dell'indiana, il re folle assisteva il massacro insieme a Putnam e ad Arnold. Dopo che il re sconfisse Ratonhnhaké:ton in uno scontro impari, Arnold passò a Washington un fucile per uccidere definitivamente l'indiano non riuscendo.

Nei cinque mesi seguenti, Arnold governò la Frontiera con Putnam, per conto di Washington, ed era il comandante di un accampamento poco lontano da Valley Forge. Arnold riuscì a intercettare i compagni d'armi di Ratonhnhaké:ton, così decise di farli seguire e una volta scoperto il loro nascondiglio uccisero tutti gli indiani presenti. Dopo che Ratonhnhaké:ton scoprì il massacro effettuato da Arnold, decise di ucciderlo.

L'indiano seguì Putnam verso l'accampamento di Arnold e una volta trovato lo assassinò. Sul punto di morte si rese conto di essere stato soggiogato da Washington e chiese all'indiano di andare a Boston a cercare Benjamin Franklin per aiutarlo a rovesciare Washington.

Ultime parole[]

  • Ratonhnhaké:ton: Ho atteso a lungo per punire il tuo tradimento. Quella volta mi sei sfuggito, ma ora morirai.
  • Arnold: Tu chi sei? Che cosa succede?
  • Ratonhnhaké:ton: Sai bene chi sono.
  • Arnold: Non ti ho mai visto in vita mia! La mela di Washington. Lui la usa per controllare le persone! Tu devi credermi! Io non... ero padrone di me!
  • Ratonhnhaké:ton: Quello che hai fatto a West Point è solo colpa tua.
  • Arnold: West Point? Io... non ho mai messo piede in quel forte

Arnold prende il braccio di Ratonhnhaké:ton.

  • Arnold: Ti prego. Washington ha perso la testa. E tu... Tu solo puoi fermarlo! Non è più un uomo, ma un mostro. Cerca Benjamin Franklin a Boston. Lui potrà aiutarti. Ma prima dovrai... dovrai liberarlo!
  • Ratonhnhaké:ton: Liberarlo da dove? Da dove?

Arnold muore.

Fonti[]

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