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Bayek di Siwa (85 a.C. - ?) fu uno degli ultimi medjay dell'Egitto e fondatore, insieme a sua moglie Aya, degli Occulti.

Cresciuto nel remoto villaggio di Siwa, Bayek ereditò il ruolo di medjay da suo padre Sabu e dedicò la sua vita a proteggere la sicurezza e il benessere della sua gente.

La sua vita ebbe una risvolta drammatica quando nel 49 a.C. l'Ordine degli Antichi causò la morte di suo figlio Khemu in seguito al rifiuto di cooperare all'apertura della Cripta di Siwa. Da lì in poi il dolore spinse lui e sua moglie a cercare vendetta per loro figlio, uccidendo sistematicamente ogni persona coinvolta negli eventi, per poi scoprire dalla regina in esilio Cleopatra che il potere e le ramificazioni dell'Ordine fossero molto più grandi di quanto credessero. Nonostante ciò, Bayek seguì Aya nel servire Cleopatra come medjay personale, immischiandosi così nella guerra civile alessandrina contro Tolomeo XIII.

In seguito alla fine del conflitto, Cleopatra e il suo alleato Gaio Giulio Cesare si allinearono all'Ordine degli Antichi. In risposta, Bayek riunì i suoi principali alleati ad Alessandria per fondare gli Occulti, con lo scopo di lottare per proteggere gli innocenti e difendere la loro libertà.

Da lì in poi Bayek guidò quella che in futuro divenne il ramo egiziano degli Assassini, reclutando nuovi membri da diversi ranghi della società e arrivando a espandere l'organizzazione fino alla penisola del Sinai nel 38 a.C. per combattere l'oppressione e le atrocità dei nuovi governatori romani. In quanto progenitore della Confraternita degli Assassini, piantò i semi della loro filosofia lasciando loro in eredità un Credo basato sulla discrezione e la protezione degli innocenti.[1]

Biografia

Gioventù

Vita a Siwa

Bayek nacque nella a Siwa nell'85 a.C. dal medjay Sabu e sua moglie Ahmose. Quando era ancora bambino, un gruppo di banditi guidati da Menna attaccò la sua casa di famiglia. La maggior parte di loro venne uccisa da Sabu, ma anche sua madre partecipò agli scontri. Bayek strinse una forte amicizia con Hepzefa, un altro abitante di Siwa, e con Kensa, una ragazza nubiana che gli insegnò come cacciare. Era anche in confidenza con Menehet, un sacerdote di Sekhmet a Yamu i cui figli consideravano Bayek come uno zio. Bayek gareggiava occasionalmente anche con Sennefer, che successivamente lasciò Siwa per vivere a Canopo sotto il nome di Clarida.[1]

Ricerca del padre

Nel 70 a.C. Bayek viveva ancora a Siwa con i genitori. Al tempo aveva iniziato una relazione con Aya di Alessandria, una ragazza greca da cui era attratto. Il padre di Bayek non approvava però la loro relazione sapendo che Aya sognava di vivere ad Alessandria e aveva paura che le sue origini meticce potessero corrompere i suoi insegnamenti. Bayek aveva infatti iniziato l'addestramento per diventare un medjay, protettore della sua gente. Un giorno, un messaggero consegnò un messaggio a Sabu che, dopo essersi consultato con Rabiah, decise di lasciare Siwa senza dare altra spiegazione oltre che la città sarebbe stata più al sicuro senza di lui. Dopo averne discusso con Rabiah e Ahmose, Bayek decise di andare alla sua ricerca, iniziando dalla città di Zawty in cerca del messaggero. Durante il viaggio conobbe Tuta, un ragazzino che cercl di rapinarlo. Dopo aver inseguito sui tetti il ladro, Bayek venne quasi strangolato dal padre di Tuta, Paneb, ma venne fortunatamente salvato da Aya, che lo aveva seguito. Dopo aver atterrato Paneb i due scapparono insieme anche a Tuta verso Tebe.[2]

Lì i tre incontrarono Kensa ma non riuscirono a trovare il padre di Bayek. Scoprirono però che Menna potrebbe essersi stabilito vicino Tebe, quindi insieme ad Aya, Kensa, Tuta, Seri e Neka, Bayek decise di dargli la caccia. Neka venne catturato e torturato, ma venne coraggiosamente salvato dagli altri. Durante la battaglia Menna fuggì a bordo di un carro e venne inseguito da Bayek e Kensa, che riuscì a uccidere il guidatore con una freccia, causando un incidente fatale per Menna. Khensa scoprì poi che Sabu fosse prigioniero sull'isola di Elefantina e Bayek si mise sulle sue tracce con Aya. Nascosti da una tempesta di sabbia, si infiltrarono sull'isola dove però non trovarono Sabu ma uno squilibrato usato come esca. Dopo essere fuggiti riuscirono però a incontrare finalmente Sabu, libero. La riunione venne interrotta dall'arrivo del sicario Bion, che cadde però in una trappola da cui riuscì comunque a liberarsi prima di fuggire.[2]

Fine dell'addestramento

Negli anni seguenti Sabu continuò ad addestrare Bayek per farne un medjay, mentre nel frattempo quest'ultimo allenava a sua volta Aya. I tre passarono anni ad allenarsi mentre viaggiavano da un villaggio all'altro. La relazione con Aya evolse fino a spingere Bayek a chiederle di sposarlo, ma lei rifiutò perché non si sentiva pronta alla vita da medjay e lei era ancora intenzionata a lavorare nella Biblioteca di Alessandria. Venuta a sapere della zia malata, Aya dovette lasciare poi l'addestramento, ma durante il viaggio venne attaccata da ladri di cavalli a una pozza d'acqua. Aya riuscì a respingerli finché Bion non intervenì in suo aiuto. Senza rendersene conto, Aya mise Bion sulla strada giusta verso il campo di allenamento. Una volta arrivato Bion scoccò delle frecce che colpirono Sabu prima di gettarsi all'attacco di Bayek, che venne ferito da un colpo della sua spada. Sabu intervenne con le sue ultime forze spingendo Bayek nel fiume vicino per salvarlo, cadendo poi nello scontro.[2]

Bayek venne salvato dalle acque del fiume da alcune persone che si presero cura di lui a bordo di una barca. Dopo essersi ripreso, Bayek acquistò un cavallo per tornare a Siwa, dove trovò Aya al sicuro con sua zia ma venne a sapere che Bion fosse nei paraggi. Temendo per la vita di sua madre, si diresse verso di lei insieme ad Aya. Bion li stava però aspettando e li attaccò, ma durante lo scontro Ahmose riuscì a ferirlo mortalmente. Prima di spirare, Bion rivelò loro che lo sterminio dei medjay gli era stato ordinato da un uomo chiamato Raia. Poco dopo la morte di Bion, Bayek divenne protettore di Siwa e sposò Aya, con cui crebbe loro figlio Khemu. Anni dopo Bayek viaggiò ad Alessandria e uccise Raia in casa sua. Come ultimo medjay, Bayek era visto come protettore dalla sua comunità da cui era molto rispettato, mentre era tuttavia visto come una scomoda reliquia da chi era al potere.[2]

In cerca di vendetta

Morte di Khemu

The False Oracle 04

Bayek allena Khemu al tiro con l'arco

Come padre, Bayek addestrò suo figlio con l'intenzione di farne un medjay, insegnandogli le antiche tradizioni egizie attraverso le costellazioni. Bayek riuscì ad addomesticare anche un'aquila chiamata Senu, con cui condivideva una relazione simbiotica che gli permetteva di vedere attraverso i suoi occhi. Nel 49 a.C. il faraone Tolomeo XIII fece visita a Siwa accompagnato da uomini mascherati. Per celebrare l'arrivo del faraone, l'oracolo di Amon chiese a Bayek di catturare uno stambecco. Bayek diede quindi la caccia all'animale con suo figlio e Chenzira, amico di Khemu. Dopo aver recuperato le pelli dell'animale, Bayek mise alla prova il coraggio di suo figlio e gli chiese di saltare da una scogliera sul lago. Spaventato dalle altezze, Khemu si rifiutò, facendo capire a Bayek che non fosse ancora pronto. In quel momento vennero interrotti dall'arrivo di uomini armati che tenevano Chenzira in ostaggio. Bayek ordinò subito a Khemu di andare da sua madre mentre lui si apprestava ad affrontare gli uomini, che però riuscirono a sopraffarlo, facendogli perdere i sensi.[3]

ACO Bayek fighting the Ancients

Bayek affronta uno degli Antichi

Svegliatosi con le mani legate all'interno del Tempio di Amon, Bayek venne costretto da un uomo mascherato, l'Ibis, a farsi seguire nei sotteranei del tempio, dove ad attenderlo trovò quattro uomini insieme a Khemu. Gli uomini mostrarono a Bayek una reliquia e gli chiesero di aprire la cripta sotto al tempio sfruttando le sue conoscenze di medjay. Bayek non aveva tuttavia alcuna idea al riguardo, ma prima che potesse venire ulteriormente interrogato anche il faraone arrivò al tempio. Khemu approfittò quindi del momento di distrazione per rubare un pugnale con cui Bayek si liberò prima di gettarsi all'attacco dei mascherati. Durante lo scontro però uno di loro sfruttò l'impeto di Bayek reindirizzandolo per fargli colpire involontariamente Khemu all'addome, uccidendolo. Prima che potesse fare altro, un altro mascherato lo colpì in testa. I mascherati, dato Bayek per morto, lasciarono quindi il tempio.[3]

Assassinio di Rudjek

Bayek seppellì suo figlio nella Montagna dei morti insieme al resto della sua famiglia. Avendo pugnalato suo figlio al cuore negandogli l'accesso al Campo dei Giunchi, si sentì molto in colpa per la sua morte. Intento a vendicare Khemu, Bayek si tatuò i nomi in codice dei mascherati sul suo braccio per poi cancellarli una volta uccisi e partì alla loro ricerca con Aya, che si separò per andare a dar loro la caccia ad Alessandria, mentre Bayek continuò la sua caccia in Egitto. Intanto a Siwa Hepzefa, amico d'infanzia di Bayek, assunse le sue funzioni proteggendo il villaggio in sua assenza. Nel corso del viaggio Bayek conobbe Tahira, una cacciatrice che divenne protettrice della fauna locale grazie all'ispirazione di Bayek.

File:The Heron Assassination 02.jpg

Bayek affronta Rudjek, l'Airone

Dopo un anno di ricerche Bayek scoprì la vera identità dell'Airone, Rudjek, che era il nomarca del Nomo di Saqqara. Bayek gli diede la caccia fin dentro la Piramide romboidale di Snefru, dove affrontò Ipato, guardia del corpo dell'Airone, riuscendolo a mettere fuori combattimento. Nonostante le gravi ferite riportate nello scontro, Bayek affrontò anche Rudjek che, cercando di distrarlo con delle minacce, gli lanciò un coltello che Bayek parò con la sua stessa maschera, che utilizzò poi per uccidere Rudjek sbattendogliela in faccia. Eliminato il primo della sua lista, Bayek riprese il suo viaggio ma a causa delle ferite perse i sensi. Nefertari, guaritrice di Nitria, una delle principali miniere di natron di tutto l'Egitto, lo curò rattoppandogli le ferite. Una volta riposato e curato, Bayek partì subito in un lungo viaggio di ritorno verso casa.

Ritorno a Siwa

File:Homecoming 02.png

Bayek combatte con Ipato

Qualche tempo dopo Bayek arrivò a delle rovine di una tomba risalente all'Antico Regno, ormai quasi sepolte dalla sabbia, dove venne attaccato da Ipato, intento a vendicare la morte di Rudjek. Nel bel mezzo del combattimento Ipato colpì ripetutamente il pavimento, facendolo crollare. Bayek e Ipato caddero insieme, pur rimanendo illesi continuarono a lottare nonostante l'offerta di una tregua da parte di Bayek. Durante lo scontro, Ipato ebbe la peggio trovando la morte.[1]

Bayek continuò quindi a esplorare la tomba alla ricerca di un'uscita, trovando il suo amico Hepzefa intento a combattere un gruppo di soldati un tempo affiliati a Rudjek.[1] Una volta liberatisi di loro, i due medjay tornarono a Siwa, dove quest'ultimo gli spiegò che dopo la sua partenza Tolomeo fece costruire un presidio nominando Medunamun, il membro dell'Ordine noto come L'Ibis, nuovo Oracolo di Amon per fargli tenere il villaggio sotto il suo dominio. I due arrivarono a casa di Hepzefa, dove Bayek iniziò subito a prepararsi per uccidere il suo prossimo bersaglio, rifiutando di riposarsi su consiglio di Hepzefa. L'arrivo della guaritrice Rabiah gli fece cambiare idea, e Bayek le permise di curarlo mentre lui si riposava.[4]

The Oasis 02

Rabiah cura le ferite di Bayek

Una volta sveglio Bayek parlò nel cortile con Hepzefa, che gli consegnò un nuovo arco da provare. Poco dopo un abitante corse verso Hepzefa, avvertendolo che gli uomini di Tolomeo fossero alla sua ricerca. Bayek ed Hepzefa si nascosero quindi nell'erba alta lì vicino, attendendo l'occasione per cogliere gli uomini alle spalle e ucciderli. Bayek ritrovò poi anche Senu, curata da Rabiah dopo essere rimasta ferita.[4]

Conoscendo la potenza di Medunamun e le conseguenze del suo governo tirannico, Hepzefa consigliò a Bayek di rafforzare il suo equipaggiamento e dare una mano ai cittadini in difficoltà.[4] Bayek aiutò quindi Benipe, il fabbro di Siwa, a recuperare i suoi attrezzi nell'accampamento di Shetjeh. In cambio, Benipe gli offrì un'arma a sua scelta tra un'arco, uno scudo, una mazza e una lancia.[5]

Facendo rientro nella sua casa, Bayek ritrovò la Khopesh di suo padre e una statuetta di Horus fatta da suo figlio.[1]

Dopo aver letto una lettera scritta da un'abitante chiamata Issa, Bayek visitò il Tempio di Amon, dove trovò un gruppo di contadini messi in una gabbia per aver protestato contro l'aumento delle tasse. Nella gabbia vide anche il cadavere di Teremun, marito di Issa, a cui decise di riportare il corpo. Una volta arrivato però scoprì che anche la sua famiglia era stata uccisa dai soldati tolemaici, che hanno dato fuoco al loro capanno con loro all'interno.[6]

Bayek visitò poi la caverna di Amanai, una sorgente da cui gli abitanti di Siwa prendevano l'acqua. Lì si incontrò con Kett, che lo informò dei banditi che avevano preso possesso della zona per estorcere denaro ai contadini che volevano rifornirsi. Bayek si infiltrò quindi nella caverna e uccise i banditi, restituendola quindi al villaggio.[7]

Una volta liberata la sorgente Bayek si recò alla Montagna dei morti dove trovò Fenuku, un amico di Khemu, fuori da una tana delle iene. Fenuku gli disse che suo fratello maggiore Chenzira voleva guardare i teschi delle iene nella caverna quando le iene hanno fatto ritorno, facendolo scappare all'interno della tomba. Bayek mandò quindi Fenuku a casa e si mise alla ricerca di Chenzira, trovandolo all'interno di una camera. Dopo averlo accompagnato fuori, affrontò le iene e mandò anche lui a casa.[8]

Tornato al villaggio Bayek visitò Rabiah a casa sua, scoprendo che aveva creato una clinica improvvisata per curare gli abitanti feriti dai tolemaici. Le scorte di Rabiah provenienti da Yamu erano state sequestrate dai soldati che le volevano tenere per sé stessi, mentre altre erano affondate all'interno del lago. Bayek la aiutò quindi a recuperare il maltolto e lo portò alla sua "casa della vita". Lì aiutò nuovamente Rabiah uccidendo i soldati che avevano attaccato il rifugio e scacciato i feriti.[9]

Origins Quest04TheFalseOracle Part06

Bayek guarda il cadavere di Medunamun

Finito di aiutare gli abitanti, Bayek fece ritorno al complesso del tempio, dove liberò i sacerdoti sottomessi da Medunamun prima di affrontarlo. L'Antico, privo di rimorsi per la morte di Khemu, venne colpito ripetutamente da Bayek con una reliquia sferica che stava studiando.[3] Siwa era libera dalla tirannia di Medunamun, pertanto Bayek tornò da Hepzefa per chiedere informazioni su dove trovare Aya. Hepzefa lo diresse quindi verso la Grande Biblioteca di Alessandria, dove avrebbe dovuto cercare una statua di Serapide.[10]

Viaggio ad Alessandria

ACO Ambush in the Temple - Bayek Menehet Reunited

Bayek si ritrova con Menehet

Dopo aver attraversato il deserto, Bayek fece una fermata intermedia al Tempio di Sekhmet a Yamu per fare visita a Menehet, che fu felice di mostrare lui tutti i rinnovamenti fatti al tempio, che lo lasciarono impressionato per via dello sfarzo. Quando raggiunsero la piscina del tempio i figli di Menehet si avventarono su Bayek alle spalle per salutarlo, prima di scappare via per giocare a nascondino con lui. Durante il gioco però i bambini si misero in pericolo, con Keba che rimase intrappolato in un pozzo e Soris che finì quasi attaccato da una iena.[11]

Mentre i bambini e Bayek finivano di giocare, un visitatore si lamentò con Menehet della presenza di finti gatti mummificati al mercato, ma nonostante l'estraneità di Menehet ai fatti le sue spiegazioni non servirono a placare la rabbia del visitatore, che andò via più adirato di prima. Avendo ascoltato parte delle lamentele, Bayek si offrì di aiutare Menehet con la questione investigando per suo conto sui falsari.[12]

Una volta affrontati i banditi che erano dietro al traffico dei falsi idoli, Mehenet fu costretto a chiedere nuovamente aiuto a Bayek per trovare Pamu, un lottatore egiziano che avrebbe dovuto impersonare il guerriero di Sekhmet per affrontare il guerriero di Isfet durante la rievocazione della battaglia tra i due dèi di quella sera. Dopo aver trovato Pamu ancora ubriaco, si offrì di prendere il suo posto per salvare il suo amico. Menehet lo ringraziò e lo diresse verso il gran sacerdote per ottenere il suo permesso.[13]

Terminati i festeggiamenti, Menehet ringraziò Bayek per la sua esibizione spettacolare contro Isfet e gli permise di tenere per sé il costume di Sekhmet e il bastone in segno di rispetto. Comprendendo che fosse giunto per lui il momento di riprendere il viaggio verso Alessandria lo salutò, con la speranza di rivederlo in futuro.[13]

Aya 01

Bayek incontra Fano

Bayek arrivò ad Alessandria e si mise in cerca di una statua di Serapide alla Grande Biblioteca. Una volta trovata, Bayek venne accolto da Fano, cugino di Aya, che gli spiegò di essere stato incaricato da lei stessa per condurlo all'entrata del suo nascondiglio. Aya accolse Bayek con passione dopo circa un anno di lontananza, e i due si aggiornarono sui progressi fatti nella caccia ai mascherati responsabili della morte di loro figlio: Aya aveva infatti recentemente ucciso due di loro: Atteone, conosciuto come l'Avvoltoio e Ktesos, conosciuto come l'Ariete, che aveva seguito Aya fino a casa sua in seguito alla morte di Atteone.[14]

Aya mostrò quindi a Bayek un papiro reale con l'emblema del Serpente, collegando quindi la corte tolemaica all'Ordine. Aya ottenne l'informazione da Apollodoro, che stava facendo spiare i loro stessi bersagli per conto di Cleopatra. Bayek non si fidava della pretendente al trono per via delle accuse sul suo conto ma decise di fidarsi del giudizio di Aya, che gli consegnò una Lama Celata, la stessa che il persiano Dario utilizzò per uccidere il tiranno Serse, per uccidere l'ultimo mascherato rimasto, il Serpente, per portare a termine la vendetta di Khemu. Inoltre, in seguito alla morte di Atteone e Ktesos, Aya era ricercata dagli uomini del comandante Gennadio, di cui Bayek decise di occuparsi.[14]

Assassinio del Serpente

Bayek trovò Gennadio intento a perlustrare il quartiere ebraico, perciò si infiltrò all'interno del presidio di Akra e lo uccise. Prima di morire, Gennadio disse a Bayek che stava soltanto facendo valere la legge per punire gli omicidi di Aya, che la sua vendetta non aveva diritto di oltrepassare le leggi e che gli altri phylakes gli avrebbero dato la caccia.[15]

In seguito alla morte di Gennadio Bayek si infiltrò all'interno del palazzo reale in cerca del Serpente. Arrivato allo studio dello scriba reale, Bayek trovò uno scrigno contenente lettere dirette a Medunamun in cui indicava che stava mantenendo il faraone Tolomeo XIII sotto la sua influenza mentre Gennadio si occupava di investigare su Aya. Sicuro che Eudoro fosse il Serpente presente alla Cripta di Siwa, Bayek si diresse verso le terme da lui abitualmente frequentate.[16]

Origins Quest08EndOfTheSnake Part03

Bayek prova ad affogare Eudoro

Entrato all'interno del complesso termale, Bayek passò sul controsoffitto per raggiungere la stanza di Eudoro. Dopo essersi lanciato su di lui dall'alto, Eudoro si difese dall'attacco provando a strangolare Bayek, che attivò però la sua lama celata che trafisse il collo di Eudoro recidendo però il suo anulare nella concitazione. Nei suoi ultimi momenti, Eudoro gli disse che il Serpente non sarebbe mai morto. Mentre usciva dalle terme Bayek prese un tizzone ardente con cui cauterizzò la sua ferita[16] e fece ritorno da Aya sulla cima del Paneion, dove, trovando conforto nel compimento della vendetta, condivisero una notte di passione.[14]

Guerra civile alessandrina

Lavoro per Cleopatra

Origins Quest09Egypt'sMedjay Part01

Bayek incontra Apollodoro

Bayek rimase dubbioso sul compimento della loro vendetta, sospettando che ci fossero altre persone coinvolte nella morte di suo figlio nonostante il parere contrario di Aya, che gli suggerì quindi di incontrare Apollodoro per chiedergli altre informazioni. Su suggerimento di sua moglie, Bayek si recò quindi all'Ippodromo Lageion nel nomo di Canopo per contattare un informatore di Apollodoro. L'informatore diresse quindi Bayek verso il faro, dove avrebbe incontrato Apollodoro dopo il tramonto. Lì, Apollodoro chiese al medjay di salvare Damaste, un altro informatore che era stato catturato con un papiro diretto a Foxida, un navarco al servizio di Cleopatra.[17]

Origins Quest09Egypt'sMedjay Part06

Bayek si presenta a Cleopatra

Trovate le informazioni e salvato Damaste, Apollodoro invitò Bayek alla sua tenuta personale per incontrare la regina, a cui Aya faceva da guardia. Bayek fece così la conoscenza di Cleopatra e del gran sacerdote di Ptah a Menfi, Pasherenptah. Lei gli spiegò che l'Ordine degli Antichi stava manovrando le scelte di suo fratello, compreso il suo esilio. Rivelò anche che per Serpente si intendeva l'intero Ordine, mentre Eudoro era conosciuto al suo interno come l'Ippopotamo. Le spie di Apollodoro avevano scoperto altri quattro nomi: lo Scarabeo, che terrorizzava il delta del Nilo con la sua violenza, la Iena, che aveva diffuso morti e scomparse a Giza, la Lucertola, che esercitava il suo potere a Menfi diffondendo miseria e malattie e infine il Coccodrillo, che aveva oppresso tutta l'Oasi del Fayyum. Di fronte a queste nuove informazioni, Bayek accettò di diventare il medjay di Cleopatra e uccidere i membri dell'Ordine restanti. In segno di ciò, accettò di sostituire il suo vecchio distintivo da medjay con uno nuovo in oro.[17]

ACO The Weasel Memory Screenshot

Bayek conforta Pelia

Prima di lasciare la tenuta a Bayek venne chiesto dal custode Pelia di recuperare una lettera contenente informazioni per Apollodoro visto che sua figlia Ruia, a cui aveva affidato il compito, non aveva ancora fatto ritorno. Mentre cercava la lettera, Bayek trovò il cadavere di Ruia. Il medjay informò quindi Pelia e investigò sulla sua morte. Scoprì quindi che il maestro d'armi Dimno l'avesse uccisa perché si era rifiutata di leggergliela. Dimno provò a uccidere anche Bayek per non essere scoperto, ma rimase sconfitto dal medjay, che consegnò poi la lettera a Pelia.[18]

Curiosità

  • Bayek in geroglifico sta per "falco" o "avvoltoio".
  • Bayek possedeva una piccola cicatrice sul labbro, una caratteristica che avevano anche altri Assassini come Altaïr Ibn-La'Ahad, Ezio Auditore da Firenze, Aveline de Grandpré e Desmond Miles.
  • Bayek nel braccio destro aveva inciso i nomi di tutti i suoi bersagli dell'Ordine, dopo averli uccisi tirava una riga con una lama per indicare di averli eliminati. Questo lo utilizza prima di far uso delle piume, e veniva mostrato solo poche volte durante la storia. Questa usanza venne abbandonato dall'introduzione delle piume durante la storia.
  • Bayek ha dato origine alla tradizione di amputarsi il dito per utilizzare la lama celata; tuttavia, nel suo caso, l'amputazione fu un incidente dovuto all'inesperienza con l'arma.
  • Bayek può essere reclutato come quartiermastro sull'Adrestia in Assassin's Creed: Odyssey, tramite Ubisoft Club, nonostante sia nato alcuni secoli dopo le vicende.

Appare in

Note

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