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Bachir Al-Djallil

Bachir Al-Djallil.

Bachir Al-Djallil (? - 1340) è stato un facoltoso mercante egiziano residente al Cairo, nonché un alleato dell'Ordine dei Templari, nel 1340.

Storia[]

Nel 1340, Bachir Al-Djallil partecipò al furto dello scettro di Aset assieme ai Templari. Un giorno, tempo dopo il furto, venne svegliato dal suo servo Izmir che lo informava della visita di un suo amico, Hasdin Al-Bellal. Quest'ultimo lo informava del fatto che lo scettro di Aset rubato era in realtà un falso, mentre quello vero era rimasto nelle mani del sultano Al-Nasir Muhammad. Inoltre, aggiunse che il sultano avesse ordinato lo spostamento di nuove truppe in città solamente per far credere ai ladri di aver rubato l'originale.[1]

Purtroppo, Hasdin ottenne queste informazioni origliando la conversazione tra un soldato in riposo e alcuni uomini all'interno di uno stabilimento balneare che era solito frequentare. Ciò che non sapeva era che il soldato era in realtà l'Assassino Numa Al'Khamsin e si era inventato l'intera conversazione per raccogliere informazioni sullo scettro oppure individuare persone sospette come Hasdin.[1]

Infatti, quando Hasdin si incontrò con Bachir, aveva inavvertitamente condotto l'Assassino dal suo complice. Una volta che Hasdin ebbe informato Bachir e si fosse allontanato dalla casa, Numa si infiltrò nell'edificio, dove attaccò dall'alto Izmir, neutralizzandolo. Immediatamente, si preparò per attaccare anche Bachir, il quale era stato attirato da alcuni rumori fuori dalla sua stanza. Quindi, sempre dall'alto, Numa si scagliò su Bachir puntandogli contro la lama celata. Spaventato e minacciato, Bachir venne legato e interrogato dal suo aggressore, il quale gli chiese informazioni sullo scettro di Aset. Sebbene Bachir cercasse di affermare il suo prestigio sociale e il suo potere per far cedere il suo aggressore e di non sapere nulla dello scettro, iniziò a parlare quando Numa lo minacciò di tagliargli le dita delle mani.[1]

Nonostante necessitasse sempre di qualche incentivo per continuare a parlare, Bachir rivelò che non conosceva l'identità dei ladri, i quali non conoscevano il funzionamento e l'utilità dell'oggetto trafugato ma avevano ricevuto l'ordine di portarlo a Karnak. Dopodiché, Bachir venne ucciso dall'Assassino a causa del suo coinvolgimento nel furto e dei suoi numerosi stupri e omicidi perpetrati ai danni di giovani fanciulle.[1]

Galleria[]

Apparizioni[]

Fonti[]

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