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Aya di Alessandria (89 o 88 a.c. - ?) è stata la moglie del medjay Bayek di Siwa e la madre di Khemu. Aya, insieme a Bayek, fu una dei fondatori degli Occulti, che sarebbero conosciuti poi come la Confraternita degli Assassini, durante il regno dell'ultimo faraone d'Egitto, Cleopatra. Successivamente cambiò nome in Amunet, fondando la sede degli Occulti nel cuore di Roma, stabilendovi la prima base e partecipando alle idi di marzo del 44 a.C. nell'assassinio di Gaio Giulio Cesare.


Biografia[]

Vita a Siwa[]

Aya crebbe a Siwa insieme a Bayek e insieme a lui si addestrò segretamente come medjay, visto che essendo una donna non poteva entrare tra gli stessi. Durante il loro addestramento nacque un rapporto sentimentale e non più d'amicizia, infatti qualche tempo più tardi si sposarono e da questa relazione nacque Khemu.

Alleanza con Cleopatra[]

Caccia all'Ordine degli Antichi[]

Nel 49 a.C., il faraone Tolomeo XIII, con la sua corte, fa visita all'oasi di Siwa, ma i consiglieri del Faraone, appartenenti all'Ordine degli Antichi, catturarono alcuni abitanti tra cui Bayek e Khemu, per scoprire come entrare nella cripta sotto il Tempio di Amon. Bayek cercò di liberarsi con l'aiuto di Khemu che finì con la morte di quest'ultimo. Dopo la morte del loro figlio, Bayek e Aya cominciarono una caccia all'uomo per tutto l'Egitto per ottenere vendetta, quindi si separarono. Aya cavalcò fino ad Alessandria per uccidere Actaeon, conosciuto come l'Avvoltoio e uccise anche Ktesos conosciuto come l'Ariete. A causa di questi due omicidi attirò l'attenzione delle guardie capitanate da Gennadio e chiese aiuto a suo cugino Fano il Giovane , che la mise in contatto con Apollodoro, consigliere di Cleopatra. Grazie ad Apollodoro entrò in contatto con Cleopatra , sorella del faraone, con la quale strinse un'alleanza.

Intanto Bayek arrivò ad Alessandria in cerca di Aya e per trovarla la dovette cercare nella Biblioteca di Alessandria. Lì entrò in contatto con Fano il Giovane, che gli spiegò cosa era successo e rivelandogli che la moglie si stava nascondendo in un nascondiglio che si trovava sotto la città. Ritrovatisi, Aya diede la lama celata, usata per uccidere Serse I di Persia a Bayek e lo mandò ad uccidere Gennadio ed Eudoro, appartenente anche lui all'Ordine degli Antichi e conosciuto come il Serpente. Uccisi questi due bersagli, Aya fu di nuovo libera di vagare per la città senza preoccuparsi di essere braccata dalle guardie. Dopo aver passato la notte con Bayek, partì subito da Alessandria per raggiungere la corte di Cleopatra e servire quest'ultima nella guerra contro il fratello Tolomeo, che l'ha spodestata dal trono d'Egitto, mentre Bayek sarebbe andato a cercare il contatto di Apollodoro, visto che quest'ultimo avrebbe potuto dare delle risposte ai dubbi che vennero a Bayek dopo l'assassinio di Eudoro.

Arrivata nella Tenuta di Apollodoro, attese l'arrivo di Bayek, che arrivò insieme al sopracitato. Lì insieme a Cleopatra e Pasherenptah, sommo sacerdote di Ptah a Menfi si ritirarono per discutere del problema dell'Ordine degli Antichi. Insieme a Bayek scoprì che ci sono altre persone appartenenti all'Ordine: lo Scarabeo, la Iena, la Lucertola e il Coccodrillo e che stavano opprimendo varie regioni dell'Egitto. Lì scoprirono anche che Eudoro era conosciuto come l'Ippopotamo e che il Serpente era un nome usato per l'Ordine stesso. Passata la notte a fare baldoria con Bayek, partì subito dopo per raggiungere Foxida, alleato di Cleopatra, e la sua trireme per poter raggiungere Pompeo Magno, un importante generale romano, e riferirgli che Cleopatra vorrebbe creare un'alleanza con lui offrendosi in matrimonio e donandogli un forziere pieno d'oro. Mentre Bayek viaggiò per tutto l'Egitto per uccidere i membri dell'Ordine.

Dopo essersi assicurata l'alleanza con Pompeo, Aya viaggiò verso Menfi, dove Bayek dava la caccia alla Lucertola. Fuori dalla casa del Veggente, trovò Bayek aiutare Taimhotep, moglie di Pasherenptah, in un rituale per proteggere il suo bambino non ancora nato. Dopo il rituale Aya e Bayek si avviarono verso il Tempio di Ptah per investigare sulla presunta malattia del toro di Api. Mentre Bayek indagò su cosa avesse potuto ammalare il toro, Aya parlò con le sacerdotesse gemelle, Taous e Tawe, per maggiori informazioni. Durante le sue indagini, Bayek scoprì che il toro fu avvelenato dalle due sacerdotesse gemelle attraverso il cibo e prima che potessero scappare le bloccò insieme ad Aya, le quali gli spiegarono che furono obbligate visto che il loro fratello Panchrates, fu imprigionato dalla Lucertola e che l'avrebbe ucciso se non avessero obbedito ai suoi ordini. Aya rimase a proteggere le due sacerdotesse mentre Bayek sarebbe andato a liberare Panchrates, prigioniero presso il Tempio di Hathor.

Sapute alcune peculiarità della Lucertola da Panchrates, Aya e Bayek cavalcarono verso il Palazzo delle Apri, dove Cleopatra stava tenendo un discorso davanti ai cittadini di Menfi. Dopo il discorso Aya informò Cleopatra che le responsabili del avvelenamento del toro di Api furono le due sacerdotesse gemelle e quando Cleopatra chiese la loro morte Bayek interferì affermando che furono costrette a causa delle minacce della Lucertola, un sacerdote di Anubi che solitamente indossava una sciarpa blu e che soffriva di tosse. Pasherenptah lo riconobbe in Hetepi, uno dei suoi più fidati consiglieri. Aya decise di assassinarlo, ma Bayek la fermò e lo fece al posto suo. Assassinato Hetepi il toro di Api si riprese e con lui anche la cerimonia. Alla fine della cerimonia Aya decise di continuare a seguire Cleopatra verso a nord a Heracleion separandosi di nuovo da Bayek, non prima di aver condiviso un momento di intimità con lui. Mentre Bayek cacciò il Coccodrillo nel Faiyum, Aya fu mandata insieme a Foxida nel mar Mediterraneo a difendere il mare, incrociando più e più volte degli scontri con le navi dei gabiniani, che facevano parte della flotta di Tolomeo. Dopo averli sconfitti ritornarono a Heracleion dove la regina soggiornò per un breve periodo.

Dopo aver ucciso i vari membri dell'Ordine degli Antichi, Bayek si recò ad Heracleion per riferire i suoi successi a Cleopatra e ad Apollodoro. Lì scoprì un complotto per assassinare Cleopatra ordito da Lucio Settimio, capo dei gabiniani, che inviò un suo fedele servitore di nome Venator, anche lui facente parte dell'Ordine degli Antichi. Venator pianificò il complotto perfettamente, ma a causa dell'intromissione di Bayek fallì. Aya appena ritornata dalla sua missione in mare si riunì con Bayek, che insieme difesero la faraona da un'ultimo tentativo di assassinarla da parte di Venator. Bayek si ritrovò ad affrontarlo in un duro duello, che finì con la morte del gabiniano. Finalmente al sicuro la regina, ormai stanca della lunga guerra civile contro suo fratello,ordinò a Bayek e Aya di avvisare Pompeo del suo arrivo, ma arrivarono troppo tardi visto che l'accampamento dei romani fu distrutto e Pompeo ucciso da Settimio e i suoi gabiniani.

Alleanza con Cesare[]

Cleopatra allora decise di allearsi con Cesare, che intanto si trovò ad Alessandria per inseguire Pompeo e poi per creare un alleanza con il faraone. Aya e Bayek accompagnarono in trireme la regina ed Apollodoro verso il porto di Alessandria, non prima scontrandosi con la flotta tolemaica che essendo in superiorità numerica costrinsero Aya e Bayek a scappare con Apollodoro e Cleopatra su delle semplici barche, mentre Foxida diede battaglia ai rinforzi tolemaici.

Arrivati ad Alessandria per entrare al palazzo senza essere notati finsero di portare dei doni, mentre Cleopatra era nascosta in uno di essi, un tappeto. I romani li portarono da Tolomeo e Cesare, che discutevano di un'alleanza. Liberata Cleopatra dal tappeto, Cesare rimase subito ammaliato dalla sua bellezza, e Tolomeo, intuito che stava per perdere un potente alleato, minacciò Cesare di uccidere tutti i romani ad Alessandria, ma senza successo. Cleopatra conquistata la fiducia di Cesare gli concesse l'onore di visitare la tomba di Alessandro Magno, ma a causa di un terremoto la stanza fu bloccata, così la regina chiese aiuto ad Aya. Quest'ultima insieme a Bayek passarono attraverso le fogne e trovarono un accesso alternativo per entrare nella tomba. Dopo aver aperto la porta a Cleopatra e Cesare vennero interroti da Flavio Metello, che li riferì della cattura di alcuni emissari romani da parte dei soldati tolemaici. Bayek e Aya furono mandati a liberarli. Liberato l'emissario scoprirono che Settimio e Potino stavano organizzando un assalto per sconfiggere Cleopatra e Cesare, cercando di intrappolarli ad Alessandria. Avvisato Cesare, pianificò una contro offensiva facendo incendiare il porto, mentre incaricò Bayek di modificare la luce del faro di Alessandria per dare istruzioni alla flotta romana, che però il medjay diede ad Aya. Dopo aver attraversato il porto, che fu incendiato dai romani, Aya arrivò al faro dove si teneva una battaglia tra i romani e i tolemaici. Lì, incominciò ad arrampicarsi sul faro ma venne spinta all' interno dello stesso dal guardiano, che venne sconfitto dopo un duello. Arrivata in cima riuscì ad aggiungere la polvere sul fuoco del faro, dando in questa maniera le indicazioni alla flotta romana.

Poco dopo raggiunse Bayek, Cesare e il suo esercito mentre davano battaglia al esercito tolemaico, ma Bayek andò ad assassinare Potino e Settimio, Aya invece trovò l'occasione di assassinare Tolomeo mentre scappava in barca, ma si trattenne dal farlo, anche se poi il faraone morì per mano degli alligatori. Intanto Cesare blocca Bayek prima che possa uccidere Settimio con la scusa che debba essere giudicato da un tribunale romano. Per sorpresa sia di Bayek che di Aya, Settimio diventò uno dei consiglieri di Cesare e alleato di Cleopatra, quindi sotto la loro protezione, scoprendo dunque che l'Ordine degli Antichi era alleato con Cesare e poi con Cleopatra dopo che salì ufficialmente al trono d'Egitto. Cleopatra convinta dal suo amato concluse i rapporti con Bayek ed Aya accusandoli anche dell' assassinio di Tolomeo.

Sentendosi traditi Bayek e Aya si riuniscono insieme a Tahira, Fano, Foxida e Pasherenptah discutendo sul da farsi, e capirono che Settimio e Flavio erano molto interessati allo scettro che si trovava nella tomba di Alessandro il Grande. Aya e Bayek cercandoli in quel luogo trovarono invece uno scontro tra Apollodoro e alcuni romani, che finì con la morte di Apollodoro. Quest'ultimo gli rivelò che Settimio e Flavio, capo dell'Ordine degli Antichi conosciuto come il Leone e assassino di Khemu, avevano preso il globo e il bastone, due oggetti che permettevano al possessore di entrare alla cripta sotto il Tempio di Amon, a Siwa. Aya e Bayek si diressero subito alla loro terra natìa, ma arrivarono troppo tardi, la loro gente fu maltrattata dai romani e Flavio e Settimio riuscirono ad aprire la cripta e Hepzefa, medjay e amico di Bayek, cercò di fermarli ma senza successo rimanendo ucciso per mano di Settimio. Aya e Bayek entrati nella cripta videro un'ologramma che mostrava la Terra, credendo fosse opera degli dei. Dopo aver dato una degna sepoltura a Hepzefa si separarono, Bayek diede la caccia a Flavio a Cirene mentre Aya a Settimio ad Alessandria, ma che sfuggì perchè scappato a Roma insieme a Cesare.

Nascita degli Occulti[]

Aya entrò in contatto con Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino, dei nuovi alleati romani, e decise di partire per Roma insieme a loro e Foxida. Bayek le parlò di nuovo prima che lei partisse e insieme fondarono il Credo, gli Occulti e il segno che li avrebbe contraddistinti nato dal teschio della testa di un'aquila che apparteneva alla collana di Khemu, ma si separarono per continuare a lottare per il loro Credo che avevano creato. Partita per Roma insieme ai suoi nuovi alleati romani, anche loro Occulti, fondò lì la prima sede degli Occulti.

Le idi di marzo[]

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Layla pugnala Cesare.

Nel 44 a.c. Bruto, Cassio e Aya pianificarono la morte di Cesare e Settimio, reclutando oltre quaranta senatori tra le fila degli Occulti. Durante le idi di marzo Cesare tentò di convincere il Senato di proclamarlo dittatore mentre Aya ingaggiava un duello contro Settimio che riuscì a vincere. Arrivata al Senato fu la prima a pugnalare Cesare accompagnata in seguito da Bruto, Cassio e gli altri senatori. Due giorni dopo fece visita a Cleopatra con l'intenzione di ucciderla, ma vedendo Cesarione, suo figlio, la risparmia avvertendola che se non fosse stata una buona regina sarebbe ritornata a fare il suo lavoro.

Nascita di Amunet[]

"Ma io non sono più quella che ero. Io ho rinunciato a tutto l'amore che avevo. Ho abbandonato Aya. Ho ucciso Aya. Ora sono l'Occulta nota come Amunet."
―Aya in una lettera inviata a Bayek, 43 a.C.[src]

Nel 43 a.C. Aya scrisse una lettera a Bayek dove lo informò della rinuncia del suo amore per lui e della sua identità prendendo il nome di Amunet.

Qualche tempo dopo Amunet contattò le varie basi gestiti dagli Occulti, informandoli dei nuovi eventi che avvenirono a Roma e nella sua Repubblica: Marco Antonio, usò il suo potere e la sua influenza per manipolare il popolo contro Cassio e Bruto costringendoli alla fuga e iniziò una guerra civile contro quest'ultimi insieme a Ottaviano. Cassio e Bruto vennero sconfitti definitivamente e morirono suicidi durante la battaglia di Filippi.

Nel 38 a.C. Amunet partì per il Sinai dopo aver sentito che a Roma sapevano delle azioni degli Occulti in quella regione. Arrivata nella regione salvò Bayek, catturato dai romani e crocifisso, dalla morte e lo aiutò a salvare due Occulti, Kashta e Tahira, imprigionati a Forte Clostra. Amunet li accompagnò in un nascondiglio temporaneo, visto che la base degli Occulti fu distrutta dai romani durante la cattura di Bayek. A causa delle ferite riportate durante la cattura, Tahira morì. Incaricato Kashta di dargli una degna sepoltura, Amunet partì insieme a Bayek per Arsinoe per assassinare Rufio. Durante il tragitto un abitante in fuga chiese aiuto a Bayek di difendere il suo villaggio sotto attacco dei romani, Amunet e Bayek difesero il villaggio anche se non si spiegarono il perché di un attacco ai civili. Infatti mentre Bayek assassinò Rufio, Amunet parlò con i superstiti del villaggio. Amunet scoprì che i massacri ai civili furono causati apposta da Gamilat per reclutare altri ribelli e facendo passare le vittime come martiri. Riferito tutto ciò a Bayek, decisero di affrontarlo nel suo accampamento ma non lo trovarono. Mentre Bayek affrontò Gamilat, Amunet rimase nell'accampamento dei ribelli per fermarli se avessero interferito. Dopo aver ucciso Gamilat, Bayek e Amunet non distrussero la sua memoria per fare in modo che la gente dimenticasse gli Occulti. A causa delle azioni di Gamilat, Amunet e Bayek crearono la prima regola del Credo: trattenere la lama dalla carne innocente.

In quello stesso anno Amunet scrisse una lettera a Bayek per avvisarlo che a Tebe, nell'Alto Egitto, gira un altro manufatto e che qualcuno lo potesse usare contro gli innocenti. Per dargli una mano mandò Bayek da Merti, una donna che gli doveva un favore.

Il 12 agosto del 30 a.C., Amunet si infiltrò nel Palazzo Reale dove affrontò Cleopatra. Visto che la città era sotto assedio da parte di Ottaviano, Amunet la esortò a rassegnarsi al suo destino e le porse una fiala di veleno, la faraona accettò suicidandosi.

Nel Medioevo, fu costruito un sarcofago in suo onore e trasportato nella Basilica di San Marco a Venezia, in Italia. Nel Rinascimento, l'Assassino Ezio Auditore da Firenze esplorò la sua tomba e prese il sigillo nascosto nel suo sarcofago, necessario per aprire la grata che custodiva l'Armatura di Altaïr, collocata nel Santuario sotto Villa Auditore a Monteriggioni. Nel presente Layla Hassan riesce a trovare i sarcofagi che contengono i corpi mummificati di Bayek e Aya in Egitto.

Curiosità[]

  • Storicamente, Cleopatra è morta nel 30 a.C. presumibilmente suicidandosi con una vipera velenosa.
  • Amunet è la dea egizia dell'aria e dell'invisibilità e la consorte del dio Amon. Molto probabilmente è un riferimento al desiderio degli Assassini di essere agili e invisibili.

Galleria[]

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