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Questo è l'articolo inerente il fiume toscano. Potresti aver cercato l'Assassino Arno Dorian.
Arno

Il fiume Arno visto da ponte Vecchio.

L'Arno è il principale fiume di Firenze. Si trova nella zona sud della città e separa il distretto di Oltrarno dagli altri distretti.

Storia[]

Esperienza di morte[]

"Quando avevo sei anni, caddi nell'Arno. Mi sentii trascinare verso il basso, verso le tenebre, certo che la mia vita fosse al termine. Invece mi destai, sentendo mia madre che piangeva. Al suo fianco stava uno sconosciuto, bagnato fradicio, e sorridente. Ella mi spiegò che l'uomo m'aveva salvato. E fu così che iniziò una lunga e prospera relazione tra due famiglie; la tua, e la mia."
―Lorenzo de' Medici a Ezio Auditore[src]

Nel 1455, Lorenzo de' Medici, un bambino di sei anni, cadde nell'Arno. Egli non sapeva nuotare, ed era convinto che la sua vita stava finendo mentre scivolava nella profondità del fiume. Fortunatamente il giovane ragazzo venne tratto in salvo da Giovanni Auditore, che si tuffò nel fiume e lo tirò fuori, salvando la sua vita (con grande gratitudine di sua madre, Lucrezia Tornabuoni). A causa di questo evento, nacque un rapporto duraturo e fruttuoso sviluppatosi tra le famiglie degli Auditore e dei Medici.[1]

Rissa tra Auditore e Pazzi[]

Nel 1476, il giovane Ezio Auditore da Firenze e i suoi alleati arrivarono a ponte Vecchio per affrontare i loro rivali, Vieri de' Pazzi e i suoi alleati. Nello scontro che ne seguì, Ezio Auditore ricevette l'aiuto del fratello Federico, con il quale riuscì a sconfiggere gli alleati del Pazzi e a costringere quest'ultimo a ordinare la ritirata.[2]

Estrema unzione[]

"I corpi dei miei familiari... Non posso lasciarli lì a pendere dalle forche. Devo compiere per loro gli estremi riti. Accompagnarli nell'ultimo viaggio..."
―Ezio espone il suo piano a Cristina[src]

Più tardi, nel 1476, Ezio Auditore incontrò la sua amante, Cristina Vespucci, vicino all'Arno. Egli informò Cristina che aveva bisogno di fornire alla sua famiglia gli ultimi sacramenti dopo che il padre di Ezio, Giovanni, e i fratelli Federico e Petruccio, erano stati giustiziati.[3]

Dopo aver recuperato i corpi dei suoi familiari dal Palazzo della Signoria, Ezio si diresse di nuovo al fiume, li depose su una gondola a cui poi diede fuoco, permettendo loro di riposare in pace.[3]

L'incontro con Manfredo[]

Due anni dopo, Ezio ritornò a Firenze e fece visita a Cristina. Tuttavia, scoprì da lei che era promessa in sposa. L'incontro dei due venne interrotto, da due ragazzi che avvertirono Cristina che il suo fidanzato, Manfredo Soderini, stava per essere aggredito da un tizio che aveva vinto i suoi soldi su un ponte ancora in costruzione sul fiume. Ezio accorse immediatamente in aiuto di Soderini e una volta giunto sul ponte, sistemò i diversi giocatori d'azzardo. Mentre Manfredo cercò di ringraziare il suo salvatore, Ezio lo prese di forza per il colletto della camicia e lo tenne sul bordo del ponte finché non avrebbe confessato il suo amore per Cristina. Di conseguenza, Ezio lo minacciò che avrebbe dovuto smettere di giocare d'azzardo e che sarebbe dovuto essere un buon marito per Cristina sennò sarebbe ritornato a dargli la caccia e ad ucciderlo.[4]

Apparizioni[]

Note[]

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