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"Un pirata non ha regole! Naviga dove gli pare, saccheggia chi vuole e vive come meglio crede!"
―Alonzo Batilla a Olivier Levasseur, giugno 1716[src]

Alonzo Batilla (1690 circa - ?) è stato un pirata francese che navigò nel mare delle Indie occidentali agli inizi del XVIII secolo. Durante la sua carriera da pirata, Alonzo strinse amicizia con il famigerato pirata, Olivier Levasseur noto come La Buse.

Biografia[]

Primi anni di vita e l'incontro con La Buse[]

Nato in Francia da una donna verso la fine del XVII secolo, Alonzo diventò un pericoloso criminale e ricercato dalle autorità. A causa loro, Alonzo si ritrovò costretto a fuggire, perciò si unì alla marine nationale nel 1711 sotto uno pseudonimo, nella quale lasciò Tolone. Servì nella flotta dell'ammiraglio Jacques Cassard, nella quale prese parte alla battaglia di Montserrat e a quella di Antigua nelle Indie occidentali. In battaglia, Alonzo si distinse per il suo coraggio, essendo sempre il primo ad attaccare, ma anche per essere un ottimo tiratore, riuscendo ad uccidere almeno una mezza dozzina di nemici da una discreta distanza. Non volendo tornare in Francia, Alonzo disertò dopo la fine della guerra e reclutò altri quattro marinai per saccheggiare le navi mercantili nel mare delle Indie Occidentali.[1]

Nel giugno 1716 guidò coraggiosamente la sua ciurma all'attacco di una goletta capitanata da un Barnes, il quale segretamente era un Templare. Tuttavia, Alonzo e la sua ciurma erano mal equipaggati tanto da scatenare le risa di coloro che stavano per essere aggrediti. Infatti, quest'ultimi uccisero tutti i pirati e incatenarono Batilla, al fine di essere impiccato.[1]

Durante la prigionia a bordo della nave di Barnes, Batilla conobbe un altro prigioniero, uno schiavo fuggitivo di nome Jumao. Durante la navigazione nelle vicinanze di Devil's Rock, la goletta venne attaccata dal pirata francese Olivier Levasseur, noto anche come La Buse, il quale voleva reclutare altri uomini per la sua nave. Tuttavia, Barnes rispose che il suo attacco li aveva già uccisi quasi tutti, ma che aveva un paio di persone che avrebbero fatto al caso suo. Poco dopo, La Buse conobbe i due prigionieri di Barnes, Alonzo e Jumao, ai quali gli offrì la libertà unendosi alla sua ciurma oppure la morte, a causa dell'affondamento della nave. I due accettarono senza alcuna remora.[2]

Una volta a bordo, Levasseur parlò con Alonzo, dal quale intravide un carattere intraprendente e per questo, decise di non prenderlo più a bordo e gli diede il comando di una piccola nave della sua flotta. Dopodiché, gli chiese di incontrarlo a Scorpion Reef una volta imparato a governare la nave. Alonzo diventò quindi il capitano di una cannoniera, la Serpent, mentre Jumao entrò a far parte della sua ciurma.[2]

La vita come un pirata[]

Dopo aver combattuto contro una cannoniera britannica, guadagnandosi il suo primo bottino,[2] Alonzo incontrò Levasseur a Scorpion Reef. Lì, Alonzo mostrò il desiderio di avere una nave più grande, soprattutto dopo che La Buse gli disse che con una nave piccola come quella che aveva ora difficilmente poteva definirsi come capitano. Comunque, La Buse aiutò volontariamente Alonzo a rivendicare il possesso di una nave più grossa. Tuttavia nel tragitto, i due pirati incontrarono un brigantino inglese che pattugliava la zona circostante e, su consiglio di La Buse, Alonzo fu costretto ad evitarlo. Alla fine, trovarono una goletta protetta da due cannoniere inglesi. Alonzo affonda le due cannoniere e rivendica il possesso della goletta, la Wanderer.[3]

Galvanizzato dal possesso della nuova nave, Alonzo decise di attaccare anche il brigantino inglese che aveva evitato in precedenza, nonostante Levasseur gli avesse sconsigliato di farlo per non irritare Benjamin Hornigold, il leader della repubblica dei pirati. Alonzo attaccò ugualmente la nave e la affondò. A causa delle sue azioni avventate, Alonzo venne ripreso da Levasseur, il quale lo informò che il suo percorso lo avrebbe condotto soltanto alla rovina e che la loro collaborazione era giunta al termine. Alonzo sostenne che se avessero navigato insieme avrebbero potuto impadronirsi dei bottini più ricchi. Levasseur rifiutò l'offerta affermando che ogni pirata aveva lo stesso sogno, ma che ben pochi comprendevano il fatto che fosse un incubo, dopodiché se ne andò. Alonzo, comunque, non si lasciò scoraggiare e si mise all'inseguimento di Levasseur per poi raggiungerlo. Alla fine, Levasseur diede appuntamento ad Alonzo a ovest di Santo Domingo, per metterlo alla prova. Poco dopo, Jumao insistette affinché Alonzo reclutasse un nuovo membro dell'equipaggio, in modo tale che le sue abilità potessero tornare utili nella navigazione.[3]

Alla ricerca di un bottino[]

Nel medesimo periodo, Alonzo giunse a Cozumel alla ricerca di un ricco bottino e, su consiglio di Jumao, decise di seguire furtivamente un mercantile portoghese. Tuttavia, l'inseguimento fu difficoltoso a causa delle numerose pattuglie inglesi. Alonzo riuscì ad evitarle e a continuare l'inseguimento, ma il suo bersaglio si infilò in una gola rendendo impossibile continuare l'inseguimento senza essere scoperti. Perciò, Alonzo rivendicò una piccola goletta inglese, l'HMS Drake, con la quale continuò l'inseguimento.[4]

Tuttavia, un cacciatore di pirati, Alvaro, bloccò la rotta ad Alonzo con il suo grande vascello. Il cacciatore di pirati informò Alonzo che era incaricato di catturare Jumao e se glielo avesse consegnato lo avrebbe lasciato in pace. Alonzo, deciso a proteggere il suo amico, rifiutò l'offerta. Iniziò uno scontro navale, ma incapaci di poter danneggiare la nave di Alvaro, Alonzo e il suo equipaggio si ritirarono dal combattimento e fecero perdere le proprie tracce al loro aggressore.[4]

Lavorare con Samuel Bellamy[]

Bellamy: Che cosa ci fai qui?
Alonzo: Voglio la mia parte del bottino!
Bellamy: La tua parte, eh? Ormai te lo meriti, ragazzo!
Alonzo: Grazie, Sam! Non te ne pentirai!
—Alonzo e Bellamy accettano di lavorare insieme, luglio 1716[src]

Alonzo incontrò successivamente Levasseur in Bahía de Guadiana. Dopo una breve conversazione su Hornigold e la Royal Navy, salparono entrambi verso il covo segreto dei pirati. Tuttavia, scoprirono che nelle vicinanze del covo vi erano tre brigantini inglesi che pattugliavano la zona. Dopo averli affondati tutti, Alonzo raggiunse Levasseur al covo dei pirati.[5]

Alonzo e Levasseur si riunirono con gli altri pirati che avevano appena istituito un'assemblea, dove Benjamin Hornigold e Samuel Bellamy stavano discutendo sul codice di Hornigold. Bellamy, alla fine, disse di mettere ai voti l'elezione di un nuovo capitano e i pirati deposero Hornigold, eleggendo Bellamy al suo posto. Alla fine, Bellamy chiese ai pirati presenti chi si sarebbe liberato di Hornigold. Alonzo si prese tale responsabilità e, su consiglio di Bellamy, lasciò Hornigold su un'isola deserta. Hornigold ringraziò Alonzo e gli disse che lo riteneva più intelligente rispetto agli altri pirati e che avrebbe dovuto lasciare il lavoro di pirata finché ne aveva la possibilità. Tuttavia, Alonzo rifiutò di seguire l'avvertimento, speranzoso ancora di diventare ricco. Hornigold lo informò che essere un pirata significava avere delle responsabilità e che contava come aveva vissuto e non l'oro, ma Alonzo tergiversò e gli chiese cosa avrebbe fatto adesso che era senza nave e da solo. Hornigold lo rassicurò che non era solo, anzi aveva degli amici a Nassau e invitò Alonzo di andarci un giorno.[5]

Verso sera, Alonzo venne raggiunto da La Buse, che lo informò che Bellamy aveva in mente un piano che gli avrebbe fatto guadagnare una fortuna. Alonzo affermò di meritarsi una parte e, dato che La Buse gli consigliò di raggiungere Bellamy prima di sera, navigò a vele spiegate per incontrare Bellamy in tempo. Alla fine, Alonzo s'incontrò con Bellamy, il quale accettò di dare ad Alonzo una quota dei profitti. Bellamy informò Alonzo di una nave a nord che stava trasportando un carico speciale. Mentre Alonzo era convinto che si trattasse di oro o gemme, Bellamy gli disse che in realtà il carico era formato da uomini che dovevano essere venduti come schiavi una volta giunti nei numerosi mercati delle colonie. Deluso, Alonzo affermò che non c'era alcun profitto nella tratta degli schiavi e Bellamy si trovò d'accordo con lui, ma pose fine alla conversazione in quanto voleva attaccare la nave schiavista prima che fosse troppo tardi.[5]

Alonzo si mise all'inseguimento della nave e appena poté ingaggiò battaglia contro quest'ultima. Su consiglio di Juamo, Alonzo evitò di affondare la nave e di uccidere degli innocenti, ma sfruttò l'archibusone per colpire i punti deboli della nave e danneggiarla. Di conseguenza, la nave fu danneggiata e gli schiavi colsero l'occasione per fuggire tuffandosi in mare. Consigliato da Jumao, Alonzo lasciò andare la nave e si mise a salvare tutti gli schiavi in mare.[5]

Successivamente, si incontrò con Bellamy, mentre tutti gli schiavi salvati vennero resi uomini liberi. Bellamy informò Alonzo che uno di loro voleva unirsi alla sua ciurma e Aaminah si presentò. Alonzo restò sorpreso dal constatare che Aaminah fosse una donna, la quale rispose che da Alonzo voleva giustizia e che l'aiutasse a combattere gli schiavisti che rapivano la sua gente e che li vendeva come bestiame. Tuttavia, Alonzo rispose comunque che tale bestiame valeva parecchio scatenando la rabbia di Aaminah, interrotta soltanto dall'intervento di Bellamy che ammonì il suo collega ricordandogli che i pirati non erano solo fuorilegge, ma combattenti che proteggevano la cosa a loro più importante: la libertà. Alonzo accettò di continuare questa battaglia, ma soltanto se Aaminah fosse rimasta a bordo della sua nave.[5]

Il forte[]

Ad agosto 1716, Alonzo e la sua ciurma navigò per Isla de la Juventud. Aaminah riconobbe la zona in cui erano e raccontò ad Alonzo che prima che venisse liberata, lei venne trattenuta in schiavitù in un forte vicino in attesa di essere venduta al mercato di Kingston. Entusiasta per l'opportunità di saccheggiare un forte, Alonzo decise di vederlo di persona. Guidato da Aaminah, Alonzo raggiunse l'isola dalla parte opposta dov'era situato il forte. Tuttavia, la zona era ben sorvegliata da moltissime navi rendendo difficoltosa la rotta per avvicinarsi al forte senza farsi individuare. Alonzo riuscì comunque a superare senza farsi individuare le pattuglie e si avvicinò al forte, ma la sua rotta venne bloccata dall'arrivo di un vascello e due golette.[6]

Alonzo venne impegnato in una feroce battaglia navale, in cui riuscì a far affondare le due golette, ma non riuscì ad affondare il vascello. Alla fine, Alvaro si palesò come capitano del vascello e si congratulò con Alonzo per avergli dato filo da torcere dandogli la vittoria dello scontro. Comunque, avvertì il pirata che si sarebbero incontrati un'altra volta e che in quell'occasione avrebbe mostrato la sua vera forza. Libero da qualsivoglia ostacolo, Alonzo dette inizio all'attacco al forte. Su consiglio di Aaminah, Alonzo si concentrò a distruggere le mura del forte colpendo tutti i punti deboli con l'archibusone, liberando in tal modo gli schiavi al suo interno. Il successo dell'assalto, convinse Alonzo che un giorno sarebbe riuscito a mettere la parola fine alla tratta degli schiavi nelle Indie occidentali. Tuttavia, Aaminah smorzò il suo entusiasmo ricordandogli che ci sarebbero stati sempre altre navi e altri forti poiché tale commercio era fin troppo redditizio perché smettesse di essere praticato. Alonzo rimase comunque speranzoso che tale obiettivo potesse essere raggiunto.[6]

Collaborare con Samuel Bellamy[]

Tre mesi dopo, Alonzo incontrò Levasseur e Bellamy a Los Mártires per prepararsi ad attaccare la flotta spagnola del tesoro. Tuttavia, quando i tre pirati cercarono di avvicinarsi alla flotta, vennero notati e la flotta si divise in due piccole flottiglie. Alonzo si mise all'inseguimento di una delle due flottiglie e, alla fine, diede inizio ad uno scontro contro di loro. Su consiglio di Jumao, Alonzo evitò di colpire il galeone per non perdere il bottino che trasportava, ma affondò le due golette che lo scortavano. Quindi, il galeone si arrese ai pirati. Una volta a bordo, Bellamy informò La Buse e Alonzo che il galeone era un'esca e che il vero bottino lo stava trasportando l'altro galeone presente nell'altra flottiglia che era fuggita. Alonzo e La Buse divennero scettici e intuirono che Bellamy non era alla ricerca dell'oro. Tuttavia, Bellamy non volle spiegare che cosa stava cercando realmente ai suoi colleghi per evitare di perdere altro tempo.[7]

Alonzo raggiunse velocemente anche la seconda flottiglia e ingaggiò battaglia contro di essa. Riuscì anche stavolta a distruggere le navi di scorta del galeone, la quale si arrese, ma prima che i pirati potessero saccheggiare il suo carico, vennero attaccati da un vascello della Royal Navy, capitanata da Francis Hume. Furioso per l'interferenza della Royal Navy, Alonzo decise di non ritirarsi e affrontare il suo avversario. Tuttavia, il vascello inglese era superiore alla nave di Alonzo, il quale si ritrovò costretto a sopportare le bordate della nave nemica. Qualche tempo dopo, La Buse intervenne nello scontro affrontando il vascello inglese. Alonzo, invece, colse l'occasione datogli dal suo amico per fuggire e incontrarlo più tardi.[7]

Poco dopo, La Buse raggiunse il suo amico, lamentandosi che stava quasi per essere sconfitto in battaglia. Alonzo riconobbe che il capitano non era uno qualunque e che era assettato di sangue. Alla fine, chiese a La Buse se sapesse dove fosse Bellamy, ma rispose che era sparito e che molto probabilmente stava inseguendo il galeone spagnolo. Tuttavia, entrambi concordarono che Bellamy doveva delle spiegazioni a tutti e due. Poi, Alonzo si concentrò a mandare un messaggio immediato alla Royal Navy per vendicarsi della loro interferenza che stava per costare la vita a lui e a La Buse. Quest'ultimo lo informò che nelle vicinanze vi era un forte con un faro al centro della baia.[7]

Alonzo si separò da La Buse ed evitò le numerose pattuglie inglesi per raggiungere il faro. Da lì, Alonzo sfruttò la potenza del suo mortaio per attaccare dalla lunga distanza le navi che navigavano nelle vicinanze. Alonzo affondò ben quindici navi prima di doversene andare per evitare di essere circondato dai rinforzi della Royal Navy che stavano arrivando. Alla fine, si ricongiunse con La Buse, con il quale voleva iniziare una serie di attacchi per arricchirsi, ma La Buse tagliò corto dicendo che ormai aveva già guadagnato abbastanza denaro e che era desideroso di ritirarsi in un posto tranquillo, proclamandolo come suo regno e dove non sarebbero esistite né regole e né violenza. Alonzo, allora, gli domandò se aveva bisogno dell'aiuto di un amico per recuperare il suo tesoro nascosto, ma La Buse gli rispose che non aveva mai avuto degli amici e che li riteneva inutili in confronto all'oro. Prima di separarsi, Alonzo disse a La Buse che avrebbe cambiato opinione un giorno.[7]

Caccia alla balena[]

Alonzo: Questi ghiacci saranno la tua tomba!
Alvaro: Se dovessi scendere all'inferno, ti porterò con me! Non sarai mai libero!
Alonzo: Che tipo insistente... Spero che il mare lo abbia inghiottito!
—Alonzo e Alvaro parlano, prima che quest'ultimo muoia, dicembre 1716[src]

Il mese dopo, Alonzo guidò la sua ciurma verso i mari artici per cacciare una preda speciale: una balena bianca. Jumao si mostrò contrariato dalla decisione del suo capitano di recarsi in quelle zone solamente per dare la caccia ad una balena, soprattutto a causa delle condizioni climatiche estreme e totalmente opposti a quelle delle Indie occidentali. Tuttavia, si lasciò travolgere dall'entusiasmo di Alonzo e accettò di dare la caccia alla balena. All'inizio, i pirati si misero a cercare la balena senza successo, finché non la trovarono e prepararono gli arpioni e la barca a remi, su cui Alonzo salì. Alla fine, Alonzo iniziò a lanciare gli arpioni contro la balena. Tuttavia, dopo averla colpita quattro volte, la balena riuscì a fuggire dal suo cacciatore e a far perdere le proprie tracce.[8]

A quel punto, Yakone, una pescatrice Inuit, decise di dare una mano ai pirati aiutandoli a trovare la balena. Tuttavia, durante il tragitto i pirati furono costretti a separarsi temporaneamente da Yakone a causa dell'interferenza di Alvaro, che li aveva inseguiti fino a quei mari. Alonzo si scontrò in una feroce battaglia navale contro Alvaro, dal quale riuscì ad uscirne vincitore con Alvaro che affondava assieme alla sua nave. Dopodiché, Alonzo raggiunse Yakone e insieme continuarono la loro rotta, riuscendo a trovare nuovamente la balena bianca. Alonzo salì sulla sua barca a remi, dalla quale iniziò a colpire la balena con degli arpioni e, alla fine, ad ucciderla. Nel mentre che Jumao festeggiava per la morte della balena immaginando le ricchezze che si potevano ricavare dal suo cadavere, Alonzo la compianse ritenendola "una bestia incredibile". Yakone entrò nella conversazione spiegando ad Alonzo che la balena che aveva ucciso non era una bestia qualsiasi ma uno spirito malvagio di questi mari. Su richiesta di maggiori informazioni da parte di Alonzo, Yakone si presentò e spiegò che la balena stava terrorizzando la sua gente e, uccidendola, li aveva liberati. Come segno di ringraziamento, Yakone si unì alla ciurma di Alonzo.[8]

Alla ricerca della Whydah[]

A gennaio del 1717, Alonzo riuscì ad incontrarsi con Bellamy, arrabbiandosi con lui per averlo lasciato da solo nello scontro contro Francis Hume nella missione precedente. Bellamy cercò di scusarsi, ritenendo prioritario catturare il galeone spagnolo, ma ritenne anche giusto ripagarlo per il suo sacrificio. Bellamy lo informò che era sulle tracce di Laurens Prins, un ricchissimo schiavista. A questa notizia, Alonzo cercò di riunire i pezzi per comprendere Bellamy e gli chiese apertamente cosa stava cercando. Bellamy rispose che la cosa che gli interessava davvero l'aveva cercata in tutte le navi che aveva attaccato. Quando Alonzo chiese di sapere di cosa si trattava, Bellamy rispose che per saperlo avrebbe dovuto scoprire prima la rotta segreta che percorreva Prins sulla sua nave. Per scoprire ciò, avrebbe dovuto trovare un mercante all'Avana, l'unico a saperlo.[9]

Alonzo accettò di aiutarlo e cercò di raggiungere il porto della città coloniale spagnola. All'inizio, superò numerose navi mercantili, ma alla fine si ritrovò davanti ad un blocco di navi spagnole che lo costrinsero ad optare per un'altra rotta per raggiungere il porto. Tuttavia, la nuova rotta si rivelò ugualmente pericolosa a causa di una forte presenza di mine e di pattuglie. Comunque, Alonzo riuscì a superarli senza farsi individuare e a raggiungere il porto di L'Avana.[9]

Su consiglio di Jumao, Alonzo usò il cannocchiale per trovare il mercante in mezzo ad un'intera flotta nel porto di L'Avana. Alonzo trovò il mercante, riconoscendolo in colui che l'aveva catturato qualche anno fa, il capitano Barnes. Alonzo raggiunse Barnes e lo interrogò chiedendogli la rotta di Prins. Barnes non rispose immediatamente, in quanto era sorpreso di trovarsi davanti il suo ex prigioniero, ma davanti alla minaccia di morte da parte di Alonzo consegnò il documento in cui era tracciata la rotta di Prins e pregò di essere risparmiato. Alonzo lo risparmiò non ritenendolo degno della sua lama e se ne andò. Iniziando ad allontanarsi dal porto, Jumao individuò la fregata di Francis Hume, quindi Alonzo, incuriosito dalla sua presenza, decise di inseguirlo nonostante Jumao ritenesse il tutto molto pericoloso. Pedinandolo, Alonzo vide la fregata ancorare vicino ad una nave spagnola e origliò la conversazione tra Hume e un uomo incappucciato. Purtroppo scoprì che essi ritenevano i pirati una minaccia in quanto contrastavano i loro commerci, sfuggivano alla legge e minavano i loro piani segreti riguardo le Indie occidentali e che Hume aveva organizzato un attacco a sorpresa per uccidere Bellamy, il principe dei pirati.[9]

Allarmato, Alonzo salpò immediatamente per raggiungere Bellamy e avvertirlo dell'attacco. Nonostante non riuscì ad avvertire Bellamy, Alonzo arrivò giusto in tempo per contrastare l'attacco. Infatti, Alonzo distrusse tutte le flottiglie inviate da Hume prima che potessero attaccare Bellamy. Tuttavia, a sua insaputa, Alonzo venne inseguito da Hume, che lo impegnò in un feroce scontro navale. Comunque, Alonzo riuscì a sconfiggere Hume, facendogli affondare la nave. Dopo la battaglia, Alonzo si riunì a Bellamy, il quale lo ringraziò per avergli salvato la vita. Bellamy spiegò che gli uomini che gli stavano dando la caccia erano decisi a sterminare tutti i pirati, poiché essi erano gli ultimi uomini liberi, dato che i cittadini, i soldati, gli schiavi erano tutti sudditi di un re, di un Dio e del denaro. Alonzo informò Bellamy che aveva la mappa con la rotta tracciata di Prins e il principe dei pirati gli rispose che quando avrebbero catturato la nave avrebbe ottenuto delle risposte alle sue domande.[9]

Acquisire il frammento dell'Eden[]

Alonzo: L'hai trovato, Sam? Hai trovato il nostro bottino?
Bellamy: (Con la scatola in braccio) Finalmente... È mio! È qui dentro! IL FRAMMENTO DELL'EDEN!
Alonzo: Un frammento dell'Eden?
Bellamy: Un congegno dotato di volontà propria, così forte da far piegare i nemici e plasmare il destino!
—Bellamy informa Alonzo e La Buse dei poteri del frammento dell'Eden, febbraio 1717[src]

Il mese dopo, Alonzo e Bellamy inseguirono il loro obiettivo a Grand Bahama, ma durante la loro rotta in lontananza videro La Buse impegnato a combattere contro i mortai di un faro della Royal Navy. Timoroso di perdere l'occasione di catturare la Whydah, la nave di Prins, Bellamy non era d'accordo di aiutare La Buse nonostante Alonzo lo incalzasse ad intervenire. Perciò, Alonzo disse a Bellamy di continuare a seguire il loro obiettivo, mentre lui lo avrebbe raggiunto dopo aver aiutato La Buse.[10]

Separatosi dal suo compagno, Alonzo tentò di avvicinarsi al faro per dare una mano al suo amico, ma i mortai del faro rallentarono l'avanzata del pirata, il quale si ritrovò costretto a schivarne i colpi. Una volta giunto lì, Alonzo diede inizio all'attacco contro il faro, mentre La Buse sfruttò l'occasione per fuggire. Alla fine, Alonzo riuscì a neutralizzare definitivamente i mortai del faro e si riunì con La Buse. Quest'ultimo ringraziò Alonzo per averlo salvato e lo informò che gli inglesi gli avevano teso una trappola, costringendolo ad abbandonare il suo oro. Alonzo sfruttò l'informazione a suo vantaggio e convinse La Buse ad aiutare lui e Bellamy a dare la caccia alla Whydah, la nave più veloce delle Indie occidentali. Il duo raggiunse presto Bellamy e, assieme a lui, iniziarono a formare un piano per catturare la Whydah. Bellamy avvertì i suoi colleghi che Prins sarebbe subito fuggito alla vista di una bandiera nera, ma Alonzo decise di sfruttare a loro vantaggio la fuga di Prins conducendolo, mentre lui lo avrebbe inseguito, nella loro trappola. Infatti, quando Alonzo cercò di avvicinarsi, Prins tentò subito la fuga, ma inconsapevolmente si stava dirigendo verso la trappola dei pirati. Tuttavia, non volendo attendere i suoi alleati, Alonzo diede subito inizio all'attacco contro la Whydah e dopo averla danneggiata in modo significativo ottenne la resa del suo capitano, Laurens Prins.[10]

Dopo aver cercato inutilmente di interrogare Prins per sapere subito dove si trovasse il suo ambito "tesoro", Bellamy ordinò alla sua ciurma di controllare la stiva della nave. Lì, Bellamy riuscì a trovare il suo tesoro all'interno di una scatola e rivelò ai suoi compagni il suo reale valore. Lo chiamò frammento dell'Eden e spiegò che era "un congegno dotato di volontà propria, così forte da far piegare i nemici e plasmare il destino". Alonzo consigliò di usarlo, in modo tale di ottenere il controllo del mare, ma Bellamy si oppose, affermando che i suoi nemici avrebbero fatto lo stesso: usare il manufatto per assicurarsi il potere. Con esso, sarebbero riusciti a diffondere una schiavitù più subdola di quella già esistente. Inoltre, confermò le constatazioni di La Buse, dicendo che le costanti minacce che furono costretti ad affrontare erano causati dai Templari, i cui scopi consistevano nel controllo dell'umanità. Sicuri che i Templari gli avrebbero dato la caccia, i pirati si organizzarono per proteggere il frammento mentre si sarebbero allontanati: Bellamy si sarebbe tenuto il frammento e avrebbe sfruttato la velocità della Whydah, ma essendo stata pesantemente danneggiata Alonzo e La Buse l'avrebbero dovuta proteggere da attacchi esterni.[10]

Infatti, come era stato previsto, i pirati furono presto attaccati da un'enorme vascello inglese, la King George, capitanata dal Templare Francis Hume. Alonzo e La Buse lo affrontarono in un feroce scontro navale. Nonostante la superiorità numerica, i due pirati si ritrovarono comunque in difficoltà a causa dell'enorme potenza di fuoco della King George. Più tardi, Jumao avvisò Alonzo dell'arrivo di un'altra nave, la quale si rivelerà loro alleata e che sparò una potentissima bordata contro la nave inglese. Di conseguenza, Alonzo sparò ai punti deboli della nave riuscendo ad affondarla e a sconfiggere Hume. A battaglia finita, Alonzo conversò con il capitano che l'ha aiutato, ma quest'ultimo si rifiutò di presentarsi sostenendo che tanto l'avrebbe scoperto molto presto. Dopo che se ne fosse andato, Alonzo discusse con La Buse e Bellamy. Quest'ultimo ringraziò ancora una volta Alonzo per avergli salvato la vita e decise di affidargli il compito di nascondere il frammento. Vedendo l'incertezza del suo amico, Bellamy sostenne che i Tempari non si sarebbero mai arresi e che lo avrebbero inseguito fino ai confini del mondo. Alonzo intuì il piano di Bellamy e accettò tale responsabilità. Bellamy diede il frammento ad Alonzo e si allontanò dai suoi compagni. Nel mentre, La Buse decise di aiutare Alonzo a nascondere il frammento e gli spiegò che aveva ideato un'enigma che nessuno sarebbe mai stato in grado di risolvere. Tuttavia, evitò di rivelare i dettagli ad Alonzo spiegando che non era ancora il momento giusto.[10]

L'embargo francese[]

A marzo, Alonzo e la sua ciurma salpò per la banchisa, nei mari artici, dove vi era un insediamento Inuit. Tuttavia, Alonzo scoprì che l'insediamento era vittima di un blocco navale fatto da una numerosa flotta francese. Alonzo riuscì a superare il blocco, ma venne comunque fermato da un vascello francese. Il suo capitano era anche l'ammiraglio della flotta e chiese spiegazioni ad Alonzo sulla sua intrusione. Alonzo rispose che egli interferiva nei suoi affari, specialmente se si trattava di depredare dei pacifici pescatori. Nonostante fosse divertito dalle parole del pirata, l'ammiraglio gli scatenò contro l'intera flotta. Alonzo riuscì a sopravvivere nello scontro e a sconfiggere la flotta nemica.[11]

Vedendo l'ammiraglio fuggire, Alonzo si mise subito al suo inseguimento. Tuttavia, a causa delle diverse pattuglie francesi, delle mine e della struttura di ghiaccio in cui si erano infilati, Alonzo perse di vista l'ammiraglio. Poco dopo, Alonzo riuscì a ritrovarlo, ma quando si avvicinò al vascello, Yakone lo avvisò che una terza nave stava arrivando alle sue spalle. Dalla terza nave, apparve Alvaro, il quale era sopravvissuto al precedente scontro contro Alonzo anche se non con poche cicatrici, ed era alla ricerca di vendetta. Nonostante fosse in inferiorità numerica, Alonzo riuscì a prevalere nello scontro e ad affondare i due vascelli, uccidendo i loro rispettivi capitani. Quindi, liberò il popolo di Yakone dalle angherie degli stranieri.[11]

Esperienza a Nassau[]

Condent: Salute, amici. Benvenuti nella nostra repubblica!
Alonzo: Il posto giusto per riunirci ai nostri fratelli, alla larga dagli onesti e dai corrotti?
Condent: Già!
—Alonzo e La Buse ricevono il benvenuto a Nassau, maggio 1717[src]

Un paio di mesi dopo, Alonzo si incontrò con La Buse nelle Bahamas, assicurandolo che il loro piano stava funzionando, poiché i Templari non lo avevano seguito e il frammento era sempre al sicuro nella stiva della sua nave. La Buse informò Alonzo che la loro prossima rotta era Nassau, dove vi era una repubblica pirata che proteggeva le zone circostanti dagli spagnoli e dagli inglesi. Tuttavia, Alonzo chiese se il frammento fosse realmente al sicuro a Nassau, in mezzo ai pirati, e La Buse affermò che lo sarebbe stato se avessero mantenuto il segreto.[12]

Il duo intraprese la rotta per Nassau, durante la quale si imbatterono nel famigerato pirata, Charles Vane, al comando della sua nave, il Ranger. La Buse presentò sé stesso e Alonzo come gente benestante e dalla mente acuta e ritenne che fosse una merce rara nella repubblica, al che Vane rispose che essa fosse "un'associazione di ribaldi e beoni", ma liberi. Alonzo commentò l'accoglienza ricevuta e chiese al terzo pirata come si chiamasse. Quest'ultimo si presentò e rispose al commento di Alonzo affermando che se non gli piaceva ora avrebbe dovuto vederlo quando era sobrio.[12]

Dopo che Vane fosse salpato, La Buse espresse ad Alonzo di non fidarsi di Vane, ma davanti al commento ironico di Alonzo su tale giudizio La Buse decise di sfidarlo in una gara a chi fosse arrivato prima a destinazione. Terminata la gara, i due pirati attraccarono al porto di Nassau, dove ricevettero il benvenuto da Christopher Condent. Tuttavia, quest'ultimo li informò che Nassau non era molto meglio delle isole che avevano appena abbandonato. Nonostante non ci fossero sovrani, mancava ogni forma di controllo e scarseggiavano anche cibo e acqua. La Buse chiese se ci fosse qualcuno che rifornisse la città e Condent rispose che erano Hornigold e Barbanera a farlo, ma che erano spariti da mesi. Allora, La Buse chiese come potessero essere d'aiuto e Condent li informò che un convoglio pieno di rifornimenti era in viaggio verso le colonie inglesi. La Buse accettò di intercettarlo e, quando Condent se ne fosse andato, disse ad Alonzo di occuparsi da solo del convoglio in quanto lui avrebbe pensato a proteggere il loro bottino.[12]

Alonzo si diresse al convoglio, al quale dopo aver distrutto le navi della sua scorta, saccheggiò tutti i suoi rifornimenti. Quest'ultimi li portò a Nassau, rifornendo la città per mesi. Tuttavia, Condent informò Alonzo anche del problema della scarsità di rum in città, il quale avrebbe potuto scatenare proteste tra i pirati. Alonzo accettò di occuparsene e venne informato da Condent che avrebbe potuto trovare dei rifornimenti in una nave naufragata poco più a sud di Nassau, ma che vi era il problema della sorveglianza in quella zona di qualche pattuglia della marina inglese. Tuttavia, Alonzo non si lasciò spaventare e giunse alla nave naufragata, dove si rifornì di almeno quindici casse di rum. Al ritorno, dovette affrontare diverse pattuglie inglesi, ma riuscì comunque a superarle e a giungere a Nassau.[12]

Lì, però, venne informato da Condent che Vane era tornato sobrio e, totalmente impazzito, era salpato con il Ranger. Alonzo domandò come mai avrebbe dovuto preoccuparsi di Vane, ma Condent rispose che avrebbe scatenato il caos e che avrebbe potuto far cadere la repubblica. Alonzo accettò di farlo, ma richiese che al ritorno lui gli offrisse da bere. Condent promise di farlo e lo informò che probabilmente avrebbe trovato Vane a nord della città. Jumao avvistò il Ranger e Alonzo lo vide impegnato in uno scontro suicida contro altre due navi. Fortunatamente, Alonzo intervenne nello scontro, salvando Vane. Quest'ultimo, tuttavia, non accettò l'intervento del suo collega e lo minacciò. Alonzo non si lasciò zittire e gli chiese quale fosse il suo piano per affrontare quelle navi. Vane rispose che un pirata vive per saccheggiare e che se avesse voluto avrebbe affrontato l'intera Armada Española. Tuttavia, Alonzo continuò a pensare che fosse un pazzo furioso. I due ritornarono a Nassau e Alonzo andò da Condent per informarlo del risultato della sua missione. Tuttavia, da lui ricevette la brutta notizia che La Buse aveva lasciato Nassau in segreto, ma che gli aveva lasciato una mappa.[12]

Non potendo ricevere aiuto da Condent, poiché avrebbe dovuto gestire la repubblica fino al ritorno di Hornigold, Alonzo, su consiglio di Aaminah, seguì le indicazioni sulla mappa. Tuttavia, raggiunta la zona segnata sulla mappa, Alonzo credette che La Buse lo avesse ingannato e rubato il suo tesoro, ma Jumao gli consigliò di usare il cannocchiale per trovarlo. Grazie a esso trovò una cassa in mare con al suo interno un crittogramma lasciato da La Buse. Aaminah ebbe l'intuizione di mettere il crittogramma sopra la luce di una candela, scoprendo che i simboli formavano un disegno. Riconobbe anche il simbolo raffigurato dal disegno, informando Alonzo che esso si riferiva ad un'isola molto pericolosa, La Bocca del Diavolo.[12]

Alla ricerca di La Buse[]

Alonzo si mostrò irritato per essersi ritrovato a navigare alla Bocca del Diavolo e Jumao si trovò concorde con il suo capitano, in quanto sperava di trovare La Buse prima che la montagna iniziasse a sputare fuoco. Aahminah avvistò dei pescatori e suggerì la possibilità che avessero potuto vedere qualcosa. Alonzo seguì il suggerimento e raggiunse i pescherecci, dove parlò con una pescatrice. Quest'ultima rispose alle domande di Alonzo, rivelando che aveva visto una nave dalle vele nere inseguita da un grosso vascello spagnolo. Alonzo la ringraziò e salpò immediatamente per mettersi alla ricerca di La Buse. Cercò in diverse zone, ma senza successo finché non individuò la nave di La Buse, Le Postillon, ormai ridotta ad un relitto.[13]

Alonzo andò su tutte le furie per la morte dell'amico e promise vendetta, ma venne calmato da Jumao, che gli consigliò di usare il cannocchiale per individuare il colpevole, dato che il relitto bruciava ancora. Grazie al cannocchiale, Alonzo individuò in lontananza una fregata e si mise subito al suo inseguimento, intenzionato quanto prima ad attaccarla. Tuttavia, si fermò quando si rese conto che era la nave pirata del capitano sconosciuto che lo aveva aiutato a sconfiggere Francis Hume. Alonzo parlò con il pirata, al quale gli spiegò che si trovava in quella zona per dare la caccia all'uomo che aveva ucciso La Buse e rubato il suo tesoro. L'altro pirata divenne triste ricordando che era morto anche Bellamy e, scoprendo che Alonzo non lo sapeva, lo informò che era affondato assieme alla sua ciurma e alla sua nave a causa di una tempesta. Tuttavia, Alonzo non ne fu convinto ricordando i pericoli che avevano superato insieme e della missione che avevano accettato di portare a termine, arrivando a credere che qualcuno lo avesse ucciso. Trovando nel pirata un amico, Alonzo si fece accompagnare da lui al relitto di La Buse per farsi aiutare nell'indagine.[13]

Cercando tra i resti del relitto, Alonzo scoprì che La Buse era stato attaccato dai Templari e informò il pirata della sua scoperta. Inoltre, lo informò che i responsabili di tale attacco, avevano anche l'obiettivo di uccidere tutti i pirati per controllare il mare delle Indie occidentali. Da queste informazioni, il pirata si arrabbiò, temendo che volessero prendere Nassau e distruggere la repubblica dei pirati. Invece, Alonzo volle continuare a scoprire chi avesse ucciso il suo amico e, per questo, il pirata lo informò che dall'altro lato della montagna vi era un forte degli schiavisti e se ne andò in direzione di Nassau.[13]

Alonzo raggiunse il forte e Aaminah gli fece notare che era impossibile avvicinarsi con i molteplici cannoni che lo difendevano. Tuttavia, Alonzo era intenzionato ad andare avanti e diede inizio all'attacco al forte, distruggendogli tutte le difese. Alla fine, Jumao individuò una piccola cannoniera che tentava di fuggire e lo fece notare ad Alonzo, il quale si precipitò al suo inseguimento, temendo che a bordo di essa vi era il frammento. Alonzo raggiunse la nave e interrogò il suo capitano, scoprendo che era una sua vecchia conoscenza, il capitano Barnes. Quest'ultimo si sorprese nuovamente di trovarsi davanti Alonzo pensando che ormai fosse morto. Davanti alla minaccia di morte, Barnes chiese subito la grazia e ridimensionò il suo ruolo nella vicenda a semplice messaggero. Tuttavia, Alonzo, stanco di sentirlo pregare, gli ordinò subito di ridargli il frammento che aveva rubato uccidendo La Buse. Barnes, invece, negò di averlo ucciso e sostenne che La Buse fosse fuggito grazie al potere del frammento e nonostante Alonzo disse il contrario avendo visto il relitto, Barnes continuò a sostenere che La Buse fosse fuggito su una delle loro navi dopo averne ucciso la ciurma. Inoltre, lo informò che l'unica cosa che era riuscito a prendere era soltanto un libro e lo consegnò ad Alonzo. Quest'ultimo decise di lasciare vivo Barnes e lo fece andare via, ma con la promessa che al loro prossimo incontro lui lo avrebbe ucciso.[13]

Successivamente, Alonzo e Aaminah si misero ad esaminare il libro ricevuto da Barnes, in cui vi era scritto una sorta di codice contenente simboli e lettere. Aaminah consigliò che forse avrebbe potuto aiutarli a decifrare il crittogramma. Infatti, ci riuscirono e lessero il messaggio lasciatogli da La Buse. Lì, vi era scritto che stava fuggendo dai Templari e che si stava dirigendo a Mayaguana, un'isola non lontana dalla Bocca del Diavolo, da dove avrebbe potuto lasciare le Indie occidentali.[13]

Nel mese di dicembre 1717, Alonzo giunse a Mayaguana, nella speranza di trovare Levasseur. Sulla sua strada, incontrò Hornigold, ma costui non lo riconobbe inizialmente. Alonzo gli ricordò in che modo si erano incontrati e Hornigold gli disse di perdonarlo per averlo rimosso. Comunque, Alonzo chiese cosa stava facendo così lontano da Nassau e Hornigold lo informò che avrebbe portato presto a Nassau la notizia che il re avrebbe offerto il suo perdono reale a tutti i pirati se avessero scelto di vivere una vita onesta. Alonzo mostrò il suo disappunto nell'accettare il perdono del re e informò Hornigold che stava cercando La Buse, scomparso ormai da mesi. Hornigold rispose che non l'aveva visto, ma decise di aiutarlo a cercarlo soprattutto per ringraziarlo per la volta che gli salvò la vita.[14]

Alonzo iniziò a seguire la nave di Hornigold, la Benjamin, ma ben presto si accorse che aveva aumentato la velocità e, alla fine, lo perse. Tuttavia, si accorse che Hornigold lo aveva condotto in una trappola. Alonzo si ritrovò costretto a reagire e con il suo archibusone uccise tutti gli artiglieri pirata che lo attaccavano e, alla fine, tre navi dei pirati gli bloccarono la via di fuga. Alonzo si scontrò contro di esse e le affondò. Stupito per il tradimento di Hornigold, Alonzo venne informato da Aaminah che molto probabilmente anche Hornigold cercava La Buse per impossessarsi del suo tesoro, dato che tutti avrebbero cercato di mettere le mani sopra il frammento. Dopo esser stato consigliato di usare il cannocchiale, Alonzo trovò Hornigold dietro la sua potente flotta, che stava pattugliando la zona. Per raggiungerlo, Alonzo si vide costretto a superare la flotta avversaria senza farsi individuare e, riuscendoci, poté origliare l'interrogatorio che Hornigold e Condent stavano effettuando a Barnes. Quest'ultimo affermò ad Hornigold che stava per catturare La Buse, ma quest'ultimo, usando la reliquia, era riuscito a svanire. Tuttavia, non venne creduto, anzi, Condent disse ad Hornigold di fermarsi e uccidere Barnes, il quale chiese che gli risparmiassero la vita, ma non venne ascoltato e Condent gli sparò, ferendolo mortalmente.[14]

Desideroso di parlare con Barnes prima che morisse, Alonzo diede inizio all'attacco della Benjamin, il cui capitano maledisse il suo intervento. Quest'ultimo accusò Hornigold di essere un traditore, ma il Templare rispose che era grazie a lui se la piratera esisteva, lui aveva costruito Nassau, e se avesse voluto, l'avrebbe anche distrutta. Poco dopo, Hornigold si ritirò e Alonzo decise di non inseguirlo e prestare aiuto a Barnes e a parlargli. Barnes informò Alonzo che non sapeva dove poteva trovare di preciso il suo amico, ma avrebbe potuto provare ad Harbor Island, un posto che pullula di pirati e mercanti corrotti.[14]

A marzo dell'anno dopo, Alonzo arrivò ad Harbor Island, continuando la sua ricerca di La Buse. Lì, vi trovò stranamente una presenza massiccia di pirati e Jumao lo avvertì che i pirati si trovavano lì per rubare o vendere tutto il possibile prima di dover fuggire dalla Royal Navy. Subito dopo, si avvicinò ad una piccola cannoniera pirata, domandando al suo capitano dove potesse trovare Richard Thompson, il vice governatore di Harbour Island. Il pirata rispose che lo stava cercando anch'egli per poter smerciare le sue merci, ma non sapeva dove trovarlo. Aggiunse, però, che anche Charles Vane lo stava cercando, mentre l'esercito che aveva radunato si sarebbe occupato di ripulire le isole della zona prima dell'arrivo degli inglesi.[15]

Alonzo si congedò dal pirata e si mise alla ricerca di Vane, trovandolo alla fine alla guida della sua flotta. Alonzo chiese a Vane di consegnargli Thompson, ma il pirata si mise a scherzare. Tuttavia, Alonzo richiese nuovamente di sapere dove fosse Thompson, ma Vane prima lo insultò e poi ordinò alla sua flotta di attaccarlo. Alonzo riuscì comunque a sconfiggere e ad affondare diverse navi della flotta di Vane. Quest'ultimo si ritrovò costretto a darsi alla fuga, ma venne inseguito da Alonzo e costretto a combattere, venendo sconfitto. Arresosi, chiese ad Alonzo il perché combatteva contro i suoi stessi fratelli, ma Alonzo gli intimò di chiudere la bocca e dirgli dov'era Thompson. Tuttavia, vedendo la menzogna nella risposta di Vane, Alonzo lo minacciò, convincendolo a parlare. Infatti, Vane lo informò che aveva abbandonato Thompson su un'isola per obbligarlo a rivelargli dove avesse nascosto il suo oro. Alonzo si separò da Vane e si diresse all'isola su cui venne abbandonato Thompson.[15]

Salvato Thompson, Alonzo lo rassicurò che non era lì per derubarlo, ma per sapere dove si trovasse La Buse. Thompson lo informò che era giunto ad Harbor Island e che si era unito alla ciurma di Thatch. Tuttavia, quest'ultimo era appena salpato verso nord per raggiungere Charleston, dove avrebbe cercato delle medicine per curare la sua ciurma e si sarebbe dovuto sbrigare per raggiungerli. Alonzo salpò immediatamente e per raggiungerli in tempo, decise di navigare in un braccio di mare, anche se incontrò il disappunto di Jumao a causa della pericolosità dovuta alla presenza massiccia di mine che i pirati misero per proteggere il porto. Tuttavia, Alonzo navigò in quel braccio di mare e, dopo averlo superato, riuscì a raggiungere in tempo la nave di Barbanera. Quest'ultimo riferì ad Alonzo che non aveva tempo da perdere data l'urgenza necessità di medicine, ma Alonzo lo informò che stava cercando soltanto La Buse, avendo saputo che era con lui. Infatti, La Buse intervenne nella conversazione e dietro la risposta di Alonzo che lo aveva cercato dappertutto, gli spiegò che la reliquia non gli consentiva di fermarsi in un posto. Inoltre, affermò che aveva bisogno del suo aiuto per rivendicare una nave che gli avrebbe permesso di lasciare le Indie occidentali. Alonzo accettò di aiutarlo in ricordo di ciò che lui aveva fatto anni fa quando gli diede una nave e lo fece capitano.[15]

Assicurarsi il Frammento di Eden[]

Ad agosto, Alonzo e La Buse giunsero alle isole Caicos, per cercare e prendere possesso di una nave per La Buse adatta per attraversare l'Atlantico. La Buse constatò che la zona in cui erano giunti era una rotta commerciale molto trafficata, dato che nella sua carriea da pirata aveva assaltato diverse navi in quel posto. Alonzo, ironicamente, gli chiese se gli andava bene una cannoniera, ma La Buse tagliò corto rispondendo che per la traversata dell'Atlantico un galeone sarebbe andato meglio. Alonzo, alla fine, individuò un galeone portoghese perfetto per il loro obiettivo. Grazie all'archibusone, Alonzo riuscì a distuggere le difese del galeone, senza affondarla, e la diede a La Buse. Tuttavia, La Buse, prima di partire, espresse il desiderio di mantenere la promessa fatta a Bellamy e informò Alonzo che aveva nascosto il frammento, ma era comunque in pericolo dato che Hornigold e Condet stavano setacciando le Indie occidentali e, prima o poi, l'avrebbero trovato. Alonzo si trovò d'accordo con lui nel riprenderselo e portarlo il più lontano possibile. La Buse informò Alonzo dove l'aveva nascosto e insieme andarono a recuperarlo.[16]

Trovata la grotta, in cui fu nascosta il frammento, Alonzo lo recuperò e lo diede a La Buse, il quale voleva nasconderlo in un posto lontano dove i pirati sarebbero stati liberi e i Templari non avrebbero preso il potere. Tuttavia, all'uscita della grotta, i due pirati vennero accolti dalla presenza dell'enorme vascello di Christopher Condent. Quest'ultimo minacciò di ucciderli se non gli avessero consegnato il frammento, ma Alonzo non si lasciò intimorire. Alonzo e Condent iniziarono lo scontro navale e La Buse consigliò ad Alonzo di usare il potere del frammento. Alonzo accettò il consiglio e usò il potere del frammento, che gli potenziò la nave sia in velocità che in potenza. Infatti, riuscì a sconfiggere e ad affondare la nave di Condent.[16]

Purtroppo, a scontro concluso, La Buse informò Alonzo dell'arrivo di una flotta da guerra della Royal Navy in lontananza guidata da Woodes Rogers. Dato che il perdono reale era scaduto, la flotta era giunta lì per dare la caccia a tutti i pirati rimasti. La Buse si stava per dare per vinto, ma Alonzo decise di affrontarli per rallentarli, mentre lui sarebbe partito con il frammento, rifiutando l'idea che potesse cadere in mano dei Templari trasformando il mondo in una prigione. La Buse accettò la decisione del suo amico, informandolo che, se qualcosa fosse andato storto, avrebbe trovato il modo dirgli dove aveva nascosto il frammento e salpò a bordo del galeone portoghese.[16]

Alonzo, invece, andò incontro alla flotta inglese, dove Rogers gli intimò di arrendersi. Tuttavia, Alonzo si rifiutò. Rogers gli inviò contro diverse navi della sua flotta, ma Alonzo riuscì comunque ad affondarli, tanto da costringere Rogers ad intervenire lui stesso. Lo scontro contro il vascello di Rogers fu feroce, dato che Alonzo era quasi sempre costretto a stare sulla difensiva e i pochi attacchi contro la nave avversaria inflissero pochissimi danni. Comunque, Alonzo riuscì a rallentare abbastanza la flotta inglese e si ritirò dal combattimento. Fortunatamente per il pirata, Rogers non ritenne necessario dargli la caccia sprecando altro tempo e ordinò alla sua flotta di continuare la loro rotta per Nassau, dove avrebbe dovuto assumere l'incarico di governatore delle Bahamas.[16]

Poco dopo, Jumao informò Alonzo che gli inglesi se ne erano andati, quindi erano al sicuro. Alonzo precisò, comunque, che ci sarebbe stato un prossimo incontro, ma Aaminah lo contestò, affermando che avevano un'occasione per andarsene dai Caraibi. Alonzo non era convinto a cambiare vita e Aaminah gli ricordò che c'erano cose ben peggiori nella vita. Alonzo gli spiegò che cambiare vita per lui era come una morte lenta, quindi preferiva rischiare la vita.[16]

Eredità[]

Nel 2014, la Abstergo Entertainment fece analizzare i ricordi di Alonzo Batilla e rivivere ad un loro analista di ricerca, al fine di trovare la posizione del tesoro di Olivier Levasseur.[17] Alla fine, scoprirono che i suoi ricordi erano inutili alla loro ricerca.[16]

Curiosità[]

  • Alonzo è una variante del nome "Alfonso", di origini gotiche. Il suo significato è "preparato" o "pronto" e "nobile" oppure "pronto per la battaglia".
  • Come illustrato nell'artwork promozionale di Assassin's Creed: Pirates, l'abito di Alonzo è decorato con le insegne degli Assassini. Nonostante questo e il fatto che Alonzo sia in grado di effettuare un salto della fede, mentre fugge dai templi dei Maya, non è mai stata dichiarata una sua affiliazione agli Assassini.
  • Per il momento, Alonzo è l'unico personaggio conosciuto della serie che è in grado di correre per un breve lasso di tempo lungo i muri.

Galleria[]

Apparizioni[]

Fonti[]

  1. 1,0 1,1 Assassin's Creed: Pirates - Documenti perduti
  2. 2,0 2,1 2,2 Assassin's Creed: Pirates - Prologo
  3. 3,0 3,1 Assassin's Creed: Pirates - È nata una leggenda
  4. 4,0 4,1 Assassin's Creed: Pirates - Un ricco bottino
  5. 5,0 5,1 5,2 5,3 5,4 Assassin's Creed: Pirates - Il principe dei pirati
  6. 6,0 6,1 Assassin's Creed: Pirates - Il forte
  7. 7,0 7,1 7,2 7,3 Assassin's Creed: Pirates - La flotta del tesoro
  8. 8,0 8,1 Assassin's Creed: Pirates - Sangue freddo - La balena bianca
  9. 9,0 9,1 9,2 9,3 Assassin's Creed: Pirates - A caccia
  10. 10,0 10,1 10,2 10,3 Assassin's Creed: Pirates - Il segreto della Whydah
  11. 11,0 11,1 Assassin's Creed: Pirates - Sangue freddo - Blocco
  12. 12,0 12,1 12,2 12,3 12,4 12,5 Assassin's Creed: Pirates - La repubblica pirata
  13. 13,0 13,1 13,2 13,3 13,4 Assassin's Creed: Pirates - La Bocca del Diavolo
  14. 14,0 14,1 14,2 Assassin's Creed: Pirates - Tra i pirati
  15. 15,0 15,1 15,2 Assassin's Creed: Pirates - Il Re dei Mercanti
  16. 16,0 16,1 16,2 16,3 16,4 16,5 Assassin's Creed: Pirates - Ricerca dell'Eden - La via di fuga
  17. Assassin's Creed: Pirates

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