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Alessandro di Limassol (? - 1193) è stato il capo della resistenza residente a Limassol che si ribellò al governo dell'Ordine dei Templari sull'isola di Cipro. Fu anche un alleato del Mentore del ramo levantino della Confraternita degli Assassini, Altaïr Ibn-La'Ahad.

Biografia[]

Alessandro era il capo della resistenza cipriota che aveva deciso di opporsi al regime oppressivo che i Templari, comandati dal Gran Maestro Armand Bouchart, avevano imposto al popolo dell'isola, ed inoltre aveva alcuni contatti con il potente ramo levantino della Confraternita degli Assassini. Nel settembre 1191, Alessandro ricevette una lettera dagli Assassini levantini, venendo informato che il loro Mentore, Altaïr, stava venendo a Cipro per compiere una missione contro i Templari. Tuttavia, Alessandro, temendo che potesse essere una trappola, decise di intercettare Altaïr al porto insieme ai suoi uomini.[1]

Quando Altaïr sbarcò dalla nave, in compagnia di Maria Thorpe, e iniziò ad incamminarsi per la città, venne fermato da Alessandro e dai suoi uomini. Fortunatamente, Alessandro comprese il falso pericolo e prese in custodia Maria, portandola al rifugio della resistenza, mentre Altaïr avrebbe dato un'occhiata in giro. Dopo, Alessandro e Altaïr si incontrarono al rifugio e parlarono del pericolo che causavano i Templari. Alla fine, Alessandro inviò Altaïr ad uccidere un capitano delle guardie per fare in modo che una delle spie della resistenza venisse promossa al suo posto. A missione compiuta, Alessandro disse ad Altaïr di incontrare Osman, un Templare simpatizzante della resistenza, presso la piazza della cattedrale della città. Quando Altaïr tornò, discusse dell'archivio Templare con Alessandro e Maria, senza scoprire nulla di nuovo, quindi, si infiltrò nel castello di Limassol e uccise Federico il Rosso.[1]

Tuttavia mentre il suo alleato era via, Alessandro dovette subire un pesante attacco dei Templari, che gli incendiarono il rifugio e costringendolo alla fuga. Al suo ritorno, Altaïr trovò il rifugio della resistenza in fiamme e Maria scomparsa. Dopo aver sconfitto i Templari e aver assistito del discorso di Bouchart nella piazza della cattedrale, Altaïr scoprì che Maria, ora libera, aveva informato il suo Gran Maestro della sua presenza sull'isola. Tuttavia, Bouchart non aveva mai gradito la presenza di Maria all'interno dell'Ordine, quindi ordinò di imprigionarla. Altaïr la salvò dai Templari e, assieme a Maria, incontrò Alessandro al porto della città. Quest'ultimo informò Altaïr che Bouchart era appena partito per Kyrenia e la via più veloce per arrivarci era per mare. Quindi, aiutò Altaïr indicandogli di incontrare il pirata Pasha, in quanto gli doveva un favore. Quando Altaïr fece ritorno dal suo incontro con Pasha, Alessandro lo informò di incontrare Barnaba, il capo delle resistenza in quella città, ma anche che non riceveva notizie di lui da qualche settimana.[1]

Quando Altaïr si infiltrò nel castello di Buffavento, a Kyrenia, per uccidere l'Oracolo Oscuro, origliò la conversazione tra Armand Bouchart e Shalim, uno dei figli di Moloch, nella quale il Gran Maestro ordinò a Shalim di consegnare un sacco di iuta ad Alessandro. Ciò, spinse Altaïr a dubitare di Alessandro e a considerarlo un traditore.[1]

Di ritorno a Limassol, dopo aver liberato la Kyrenia dai Templari, Altaïr incontrò Alessandro nel nuovo rifugio della resistenza, ma quest'ultimo accusò immediatamente l'Assassino di tradimento. L'Assassino rispose che aveva sentito Bouchart fare il suo nome e che gli aveva inviato un sacco. Alessandro affermò la storia del sacco, precisando che conteneva la testa di Barnaba. Altaïr controllò la testa del pover'uomo, ma dopo averla vista raccontò ad Alessandro ciò che aveva saputo a Kyrenia su Barnaba. Alessandro confermò che anche a Limassol, i Templari erano stati brutali e che si aggiravano per la città ad abusare del loro potere. Pertanto, Altaïr decise di indebolire la presenza dei Templari in città.[1]

A missione compiuta, Altaïr ritornò al rifugio, ma trovò solamente una nota di Alessandro, in cui lo informava che stava organizzando qualcosa alla corte del castello di Limassol. Tuttavia, quando Altaïr giunse nella corte, trovò solamente il cadavere di Alessandro. Nel mentre, l'agente di Armand Bouchart si rivelò ad Altaïr, il quale comprese di averlo incontrato già altre volte in precedenza.[1]

Caratteristiche e personalità[]

Alessandro all'epoca portava una barba folta e aveva un aspetto trasandato.

Era un uomo molto leale e fedele, aiutando con molto piacere Altaïr nella sua missione. Inoltre, quando si convinse del falso tradimento di Altaïr, andò su tutte le furie. Ma quando lo affrontò, si mostrò anche molto ragionevole, intuendo la sincerità di Altaïr. In aggiunta, Alessandro era anche un uomo pieno di risorse, indirizzando Altaïr nelle giuste persone che lo avrebbero fatto andare avanti con la sua missione.

Galleria[]

Apparizioni[]

Fonti[]

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